Suona con i piedi, nel senso, li muove, li agita, batte il ritmo.. E’ un performer allo stato pure, anche quando ironicamente rivolge al pubblico un test: “Quanto di Ponzio Pilato c’è in ognuno di voi?”
Il suo ritorno a Ravello ha subito fatto da spartiacque. Tra quelli che del calcio chissene e tra i tifosi/amateur di quel genio della tastiera.
Una Grande Prima degna del palcoscenico di Villa Rufolo, il più bello del mondo, sospeso tra cielo e mare, all’ombra del Cammino degli Dei: 69 edizione del Festival di Ravello, direttore il compositore Alessio Vlad, quest’anno il suo cartellone è strepitoso.
Suona con i piedi, nel senso, li muove, li agita, batte il ritmo.. E’ un performer allo stato pure, anche quando ironicamente rivolge al pubblico un test: “Quanto di Ponzio Pilato c’è in ognuno di voi?”. Allo scaricare sugli altri le proprie responsabilità. “In fondo è un precursore dei tempi. Ci ha insegnato a lavarci le mani. E anche molto…”.
E’ superfluo ricordare quanto Jesus Christ Superstar, la madre di tutti i musical di Broadway, abbia influenzato il jazz. Bollani vide il film a 15 anni e rimase folgorato. “E’ da lì che nacque la storia d’amore tra l’opera rock e me”. Che dura fino ad oggi.
Abbiamo citato l’amore. Eccola seduta in prima fila, piena di grazia, Valentina Cenni, la chiama sul palco, si siede al suo fianco e duettano guardandosi negli occhi (lei canta in portoghese anche meglio di una carioca di Ipanema).
Un bis, due, tre… Bollani si lascia andare: “Io suonerei ancora per cinque ore, ma le maestranze non lo consentirebbero”. Peccato.
Alla notte magica si aggiungono i rigori dell’Italia.