di Simona Lanzoni e Martina Daelli
Quaranta miliardi di dollari per sostenere gli sforzi verso l’avanzamento della parità di genere nel mondo nei prossimi cinque anni! È questa la promessa fatta da diversi governi, agenzie internazionali, imprese e fondazioni filantropiche al Generation Equality Forum, un grande evento internazionale sulle donne e i loro diritti che si è chiuso a Parigi questo 2 luglio. L’ultima conferenza mondiale sulle donne, che aveva adottato la dichiarazione e la piattaforma d’azione di Pechino con le priorità per raggiungere le pari opportunità, si era tenuta 26 anni fa. Ma dal 1995 ad oggi troppo poco è cambiato per le donne in tutto il mondo ed è tempo di passare dalla retorica ai fatti!
Malgrado gli impegni pubblici, infatti, l’attuazione delle leggi, delle politiche e dei programmi per l’avanzamento della parità sono stati poco finanziati e troppo lenti nel generare il cambiamento atteso. Ad oggi, più di 2,1 miliardi di donne e ragazze vivono in paesi che non raggiungeranno alcun obiettivo strategico che conduce alla parità entro il 2030. E nessuna donna o ragazza vive in un paese che li raggiungerà tutti! Secondo le stime di Undp 190 milioni di donne in questi ultimi 25 anni non hanno avuto la possibilità di usare alcun metodo contraccettivo per evitare gravidanze indesiderate e il 19% delle ragazze nel mondo si sposa prima dei 18 anni non per scelta.
Infine, il Covid-19 ha peggiorato ulteriormente ogni aspetto della vita delle donne, delle ragazze e delle bambine. Le donne sono la maggioranza degli operatori sanitari in prima linea e nei lavori di cura. La violenza in ambito familiare ha subito un’impennata, così come la povertà femminile e la precarizzazione del lavoro. Il World Economic Forum stima che 47 milioni di donne in più saranno in povertà estrema a causa della pandemia.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha rilevato che la disoccupazione femminile è aumentata di 9 milioni nel 2020 rispetto al 2019 e si prevede che aumenterà di altri 2 milioni nel 2021. Il quadro per gli uomini è diverso – si prevede che soffriranno di un calo di disoccupazione nel 2021.
Le risposte dei governi sono state insufficienti davanti alla pandemia e proseguono nella loro inadeguatezza. Lo vediamo anche nelle misure del Pnrr italiano ed europeo: sono troppo poche le risorse dedicate alla protezione sociale, al mercato del lavoro e alle politiche fiscali che hanno una ricaduta sulla parità di genere. Risorse che se aumentate permetterebbero di riequilibrare lo sbilanciamento ulteriore creato dal Covid-19.
Il Piano di accelerazione globale per l’uguaglianza di genere, redatto dal Forum, specifica gli ambiti individuati come prioritari su cui il movimento delle donne, i governi, le imprese e le realtà filantropiche si sono impegnate a convergere nei prossimi cinque anni per prevenire e contrastare la violenza di genere, promuovere l’empowerment economico, sviluppare politiche femministe sul cambiamento climatico, migliorare la salute delle donne, compresa la salute e i diritti sessuali e riproduttivi. Includere le donne in ambito tecnologico e dell’innovazione nonché riconoscere loro la dovuta capacità e leadership, inclusa anche nell’azione umanitaria e nella mediazione nei processi di pace in zone di conflitto.
I soldi e gli impegni presi al Generation Equality Forum saranno veramente utilizzati per promuovere e velocizzare la parità di genere in tutto il mondo? I movimenti delle donne chiedono che i fondi stanziati siano destinati direttamente alle donne e alle loro organizzazioni, che restano tutt’oggi escluse e sotto attacco da parte di forze sociali e politiche reazionarie molto ben finanziate. Se le donne non saranno finanziate e coinvolte in prima linea difficilmente si riuscirà a raggiungere la parità di genere!
Il Forum ha visto partecipare 50mila persone collegate online. Donne e ragazze da tutto il mondo si sono scambiate esperienze e hanno discusso delle sfide e dei loro progetti futuri per la difesa dei diritti umani e del pianeta. Grande diversità e grandi temi trattati da più punti di vista e in interconnessione con altre discriminazioni. Una e mille visioni di un cambiamento sociale inclusivo e partecipato! Anche le giovani hanno fatto il loro manifesto, il Young Feminist Manifesto, per rivendicare il loro diritto a co-guidare le politiche del futuro, con un forte approccio intersezionale e a guida femminista.
Era dalla Conferenza di Pechino del 1995 che non si svolgeva un evento internazionale sui diritti delle donne di questa portata, che ha ribadito oggi come allora che i diritti delle donne sono diritti umani e non può esserci un futuro migliore per l’umanità e il pianeta senza giustizia di genere.