Nel complesso le indicazioni dell'Istat sulle prospettiva economia restano positive ma, come in altri paesi, i problemi delle filiere iniziano a impattare sulla produzione delle fabbriche. Resta fortmenete positivo il confronto con lo stesso periodo del 2020 caratterizzato però dalla fase più dura dei lockdown
Primo calo della produzione industriale italiana dopo 5 mesi. Lo scorso maggio, comunica l’Istat, l‘indice che misura l’attività delle nostre fabbriche è arretrato dell’1,5% rispetto ad aprile. Il confronto su base annu segna ancora un forte incremento (+ 21%) ma è poco significativo visto che nel maggio 2020 il paese era ancora in lockdown. Mese su mese quasi tutti i comparti sono in flessione. Fanno eccezione la farmaceutica (+ 2,4%), alimentari e bevande (+ 0,3%) e legno/carta (+ 0,1%).
I cali peggiori riguardano i mezzi di trasporto (- 4,6%), dove probabilmente impattano i problemi della filiera auto a livello internazionale causati da penuria di semiconduttori e metalli, oltre a tessile e abbigliamento (- 2,8%) e meccanica (- 1,5%). Merocledì scorso la produzione industriale tedesca aveva sorpreso in negativo gli osservatori segnando un calo del , principalmente a causa del forte rallentamento dell’industria automobilistica.
L’Istat oggi ha diffuso anche la nota mensile sull’andmanento complessivo dell’economia tra maggio e giugno in cui si sintetizzano i riscontri ottenuti dalle varie rilevazioni. “Il progresso delle campagne vaccinali e le politiche di sostegno ai redditi di famiglie e imprese continuano a trainare la ripresa internazionale. Ad aprile, il commercio mondiale di merci in volume è ancora in espansione seppure con ritmi più contenuti”, scrive l’Istituto di statistica. In Italia, prosegue il recupero dell’attività economica che è atteso estendersi anche ai servizi. Nel mercato del lavoro, si legge ancora nella nota, si sono rafforzati i segnali di miglioramento dell’occupazione, trainata prevalentemente da quella a tempo determinato. Le attese sull’occupazione da parte delle imprese mantengono un profilo espansivo.
A giugno, prosegue la spinta dei prezzi dei beni energetici sull’inflazione che rimane comunque sui livelli del mese precedente. Le prospettive per l’economia italiana, conclude l’Istat, si mantengono particolarmente favorevoli e sono confermate dalla decisa ripresa della fiducia di consumatori e imprese.