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Sergio Mattarella, l’esultanza contenuta del Presidente della Repubblica diventa iconica: emette un brevissimo, impercettibile, sommesso “uuaahhh”

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella finisce nell’albo delle icone sante delle istituzioni che si scompongono di fronte alle emozioni dello sport

di Davide Turrini

Un lieve sussulto. Le braccia che si alzano come invisibili saette a mezz’aria. L’occhio che si accende di azzurro vivo come la maglia della Nazionale di una volta. Un urletto con labiale primitivo – vocali che si susseguono indistinte – più che il “goool” come da comunicato ufficiale del Quirinale. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella finisce nell’albo delle icone sante delle istituzioni che si scompongono di fronte alle emozioni dello sport. L’increspatura al protocollo del bon ton accade attorno al 67esimo del secondo tempo quando nel parapiglia generale in area inglese Bonucci è lesto che nemmeno Pablito ad arpionare e scaricare in rete una palla infuocata. Pareggio dell’Italia.

L’altro presidente, quello della FIGC, Gabriele Gravina, seduto a fianco di Mattarella, esulta come Boldi in Fratelli d’Italia di Neri Parenti. Gli manca un tavolino davanti su cui dare pacche furiose, ma la gestualità della gioia nazionale più sfrenata è pressoché completa. Di fianco a lui, con la testolina canuta e gli occhialetti che sbucano da un trench bogartiano fumo di Londra, il Capo dello Stato emette un brevissimo, impercettibile, sommesso “uuaahhh”. Come Zagor tra i Mohawk. Come Totò Schillaci contro gli austroungarici ad Italia 90. Come Djokovic nel pomeriggio di Wembley mentre taglia all’improvviso il campo con un diritto incrociato di fronte all’ignaro Berrettini.

Insomma nulla che somigli alla danza di Sandro Pertini del 1982. Gol di Paolo Rossi e il “partigiano come presidente” si alza tra il re Juan Carlos e mezza nobiltà “franco” spagnola a mulinare la mano destra come dire “tanta roba”. Poi ecco il gol di Marco Tardelli e Pertini salta proprio in piedi, braccia alzate e tutti lo guardano come vedessero davvero il combattente antinazista che saetta fuori dall’ombra della storia. Infine Altobelli per il 3 a 0 e Pertini. “Ho preso un abbrivio che se non sto attento vado già dal parapetto e mi sarei spaccato la testa”. Sanguigno quasi “amico uligano” il socialista, contenutissimo quasi andreottiano l’ex democristiano poi piddino. L’Italia s’è desta anche così. Basta che s’è desta.

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