“Variante Delta? Sentire che solo la prossima settimana ci sarà una cabina di regia straordinaria per discutere di questa situazione un po’ dispiace, perché tante organizzazioni come la nostra hanno acceso a riguardo ‘la lampadina’. Oggi stiamo vedendo numeri che riflettono la situazione di 3 settimane fa. Sono ancora troppi gli over 60 e gli over 50 non vaccinati, ma che cosa si sta aspettando?“. Sono le parole pronunciate ai microfoni de “L’Italia s’è desta” (Radio Cusano Campus) dal presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che esprime preoccupazione: “Siamo un po’ turbati dal punto di vista sanitario, perché si vedono numeri che sicuramente non piacciono rispetto all’idea che avevamo di assoluta tranquillità nel periodo estivo. Abbiamo raggiunto il minimo di casi giornalieri il 5 luglio con 480 casi, che poi hanno ripreso ad aumentare e ora ci attestiamo intorno ai 1400 casi al giorno, numero abbastanza gestibile per il momento ma pur sempre di 3 settimane fa”.
E aggiunge: “Già da diverse settimane ribadiamo la necessità di aumentare il numero di tamponi, di aumentare il numero dei sequenziamenti, di accelerare la copertura vaccinale degli over 60. Purtroppo dal punto di vista delle politiche sanitarie non ci sono novità. Ricordo sempre che l’impatto della variante Delta sarà inversamente proporzionale al completamento delle coperture vaccinali, sia negli over 60, sia negli over 50. Allo stato attuale, infatti, abbiamo 2 milioni e 300mila di over 60 e 2 milioni e mezzo di ultracinquantenni non vaccinati con nessuna dose“.
Severo il giudizio di Cartabellotta sui mancati provvedimenti del governo in merito alla scuola: “Ancora una volta ci avviciniamo al prossimo anno scolastico con l’ipotesi della didattica a distanza, il che sarebbe veramente il fallimento della gestione politica della pandemia. La scuola da noi è sempre stata la prima a chiudere e l’ultima a riaprire e ad ora non c’è stato alcun potenziamento strutturale. Si puntava sui vaccini nella fascia 12-19 anni, ma ad oggi 3 su 4 non hanno ricevuto una dose di vaccino. Mi sembra proprio un déjà-vu arrivare a settembre con l’ipotesi di utilizzare la dad, quando abbiamo avuto tutto il tempo di prepararci – continua – Si ragiona giustamente sul riaprire tutto, dai ristoranti alle palestre, ma, Dio mio, è possibile che la scuola debba essere sempre l’ultima ruota del carro? La pandemia non ha un interruttore on/off, ma va gestita man mano che si verificano inconvenienti come la variante Delta. Volendo utilizzare una metafora, la luce in fondo al tunnel si vede, poi però situazioni come quelle create dalla variante Delta ti allungano un po’ il tunnel. E lì devi agire con tempestività, cosa che manca al nostro sistema decisionale”.
Riguardo al sistema cromatico delle Regioni, Cartabellotta chiosa: “Quando ci si avvicina a un periodo di maggiore circolazione del virus con un minore impatto sugli ospedali, si rischia la zona gialla, motivo per cui le Regioni chiedono di modificare i parametri. Ma questo non significa che non si debba potenziare il tracciamento. Se il sistema di colori è tarato in modo che il primo parametro sia l’incidenza settimanale dei contagi, è evidente che alcune regioni rischino la zona gialla”.