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Calabria, arrestato il sindaco di Trebisacce: “Irregolarità nella raccolta firme della sua lista per le elezioni regionali, truffa e concussione”

L'indagine della Procura di Castrovillari, condotta dalla guardia di finanza di Sibari, vede indagate altre 17 persone, tra cui due dipendenti del Comune che sono stati sospesi dall'incarico per tre e sei mesi
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Irregolarità nella raccolta firme della lista,”Io resto in Calabria”, con cui era candidato alle elezioni regionali del 2020, truffa e concussione. Per questo è stato messo agli arresti domiciliari il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo, nell’ambito di un’indagine della guardia di finanza di Sibari, denominata “Mayor” e coordinata dalla Procura di Castrovillari, che vede indagate altre 17 persone, tra cui due dipendenti del Comune che sono stati sospesi dall’incarico per tre e sei mesi.

Gli indagati – raggiunti da avviso di garanzia – sono accusati, a vario titolo, di peculato, concussione, truffa ai danno dell’Ente locale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e formazione e/o uso di schede e atti falsi disciplinati dal Testo Unico delle Leggi per la Composizione e la Elezione degli Organi delle Amministrazioni Comunali, destinati alle operazioni elettorali. L’inchiesta, coordinata dal pm di Castrovillari Luca Primicerio, ha preso il via dopo alcuni accertamenti compiuti dai finanzieri sulla procedura di gara in “Project Financing” per l’aggiudicazione del contratto di concessione, di progettazione, costruzione e gestione dell’autostazione di Trebisacce. Dai controlli sarebbero emerse irregolarità nella raccolta delle sottoscrizioni necessarie a raggiungere il quorum per la presentazione della lista circoscrizionale “Io resto in Calabria”, Circoscrizione Nord, a sostegno di Pippo Callipo Presidente, in occasione delle regionali del 28 gennaio 2020. In particolare, Mundo si sarebbe adoperato per reperire un maggior numero possibile di firme, raccogliendo, senza la presenza del pubblico ufficiale autenticante, oltre 200 sottoscrizioni di elettori (alcuni dei quali inconsapevoli) e impiegando solo in un secondo momento un dipendente dell’Ufficio elettorale del Comune per una fittizia autenticazione per raggiungere il quorum necessario alla presentazione della lista.

Il sindaco, dopo le elezioni, nelle quale è risultato primo non eletto, secondo l’accusa ha individuato soggetti compiacenti – tutti indagati – per la sottoscrizione di dichiarazioni sostitutive di atto notorio, nelle quali avrebbero attestato falsamente di aver assistito allo scrutinio e di avere riscontrato irregolarità in alcune sezioni di Paola ed Amantea. Dichiarazioni poi allegate al ricorso – dichiarato successivamente inammissibile – che il sindaco ha presentato al Tar Calabria per ottenere, illegittimamente, il riconteggio dei voti. Per predisporre l’istruttoria e per altre esigenze personali, Mundo avrebbe anche utilizzato più volte l’auto del Comune. Nel corso delle indagini, sono emersi anche indizi nei confronti di Mundo per una vicenda di concussione: il sindaco, infatti, per favorire un privato che occupava abusivamente una porzione demaniale del Torrente Pagliara di Trebisacce, abusando della sua qualità, avrebbe costretto il direttore dei lavori relativi alla regimazione del torrente e rinforzo degli argini, a deviare il tracciato rispetto a quello previsto, minacciandolo, fra l’altro, che, se non lo avesse fatto, avrebbe bloccato con ordinanza i lavori. Al riguardo sono in corso di esecuzione 26 provvedimenti di sequestro da parte dei carabinieri Forestale del Nipaaf, supportati dai carabinieri Forestali di Acri, Castrovillari, Corigliano, Rossano, Oriolo e San Sosti, per debellare il fenomeno delle occupazioni abusive sui terreni demaniali del torrente Pagliara.

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