Lo youtuber ha pubblicato una foto di loro due abbracciati, occhi negli occhi, al tramonto, in un vigneto. Entrambi elegantissimi e innamoratissimi. Poi ha spiegato come il sogno delle nozze sia nato con il primo lockdown
“Oggi abbiamo chiamato una manciata di amici e parenti stretti e ci siamo sposati”. Con queste parole Fabrizio Colica, metà del duo Le Coliche, ha annunciato sui social le sue nozze con Giacomo Visconti. Lo youtuber ha pubblicato una foto di loro due abbracciati, occhi negli occhi, al tramonto, in un vigneto. Entrambi elegantissimi e innamoratissimi. Poi ha spiegato come il sogno delle nozze sia nato con il primo lockdown, quando “siamo arrivati alla conclusione di voler passare una vita insieme e ci siamo fatti una promessa: che una volta trovata una casa a Roma e una volta che tu avessi passato il ruolo, ci saremmo sposati”.
“Io ho cercato una casa e ho investito l’ultimo anno e i miei guadagni per renderla nostra e tu hai impiegato lacrime, sudore e fatica per prepararti per un esame che avrebbe determinato la tua vita. La casa è venuta un gioiellino, modestamente, ma il ruolo esitava ad arrivare – ha raccontato ancora Fabrizio -. Il desiderio di sposarci era talmente alto che abbiamo messo da parte le promesse e abbiamo creduto per certo che il ruolo sarebbe arrivato al momento giusto. Morale della favola: oggi abbiamo chiamato una manciata di amici e parenti stretti e ci siamo sposati. E mentre ieri venivamo a sistemare le ultime cose qui alla villa, sono uscite le graduatorie degli esami e tu sei dentro!”
Poi una riflessione intima e profonda: “Da questo ne traggo due conclusioni: la prima è che sei un secchione di merda. Di quelli insopportabili che a scuola ti diceva che non sapeva nulla e invece ne sapeva più del professore. La seconda è che Dio è proprio grande. E certe cose le pianifica nostro malgrado!! Certe strade le spiana nei minimi dettagli prima ancora che tu decida di percorrerle. È per questo che non riesco proprio a non credere in Dio – ha confidato Fabrizio Colica -, nonostante la comunità che frequentiamo ci reputi contronatura, nonostante ci siamo dovuti sposare in comune perché non ci è permesso farlo in un’elegante chiesa con affreschi del ‘700 profumati di incenso, nonostante i preti e le suore che conosciamo ci abbiano fatto delle benedizioni sottobanco neanche fossero superalcolici ai tempi del proibizionismo. Nonostante tutto questo, io non riesco a non credere in Dio“.
Infine, la conclusione accorata, rivolta al neo marito Giacomo: “E perciò oggi ti faccio l’unica grande promessa che ti possa fare e che io possa impegnarmi a mantenere: quella di mettere sempre Dio davanti a noi, a indicarci la via già studiata da Lui, di metterlo in mezzo a noi, a congiungerci le mani in momenti di discussione, di metterlo sopra di noi, a proteggerci nei momenti di paura. Da oggi ha inizio una grande avventura!”