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Ultimo aggiornamento: 22:47 del 13 Luglio 2021

Renzi indagato, l’ex premier: “Niente da nascondere”. Poi attacca: “Non ho paura di nessuno, non mi fermeranno”

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Un video pubblicato su internet l’ex premier Matteo Renzi ha commentato la vicenda che lo vede coinvolto in un’indagine per finanziamento illecito e false fatturazioni insieme al manager dei vip, Lucio Presta. “Casualmente, proprio oggi, ricevo una telefonata – spiega l’ex premier – mi chiama un giornalista, Emiliano Fittipaldi, e mi dice ‘senatore ti comunico che sei indagato dalla procura di Roma”. Poi spiega: “Questo avviso di garanzia non so in che cosa possa sostanziarsi, si parla di una mia attività professionale che sarebbe finanziamento illecito cosa che non sta né in cielo né in terra. Quando arriveranno gli atti, e non i tweet dei giornalisti, potremo confrontarci nella sede del processo. Quello che mi colpisce – aggiunge l’ex premier – è che qualcuno pensa forse che io mi possa fermare di fronte a certe cose, innervosirmi o scoraggiarmi: chi mi conosce sa che io sono uno di quelli che davvero va controcorrente (come il titolo del suo libro, che ha in mano durante il video, ndr) e che non ha avuto paura di andare contro tutto e tutti per cambiare un governo. Vi immaginate se possono farmi paura un qualche velato avvertimento o un qualche avviso di garanzia comunicato via stampa in un determinato giorno”, ovvero quello dell’uscita del libro. “Sono casualità che si ripetono – dice ancora – L’altra volta quando ho fatto la presentazione del libro hanno arrestato mio babbo e mia mamma, stavolta si sono limitati a un avviso di garanzia”. Inciampando poi sulle parole, Renzi conclude rivolgendosi: “Buon lavoro ai magistrati – chiosa – io non ho paura di nessuno e di niente”.

In quest’ultimo passaggio e in quello precedente, Renzi non nomina direttamente i pm ma è chiaro che si riferisce a loro. Un’uscita che richiama quella di Silvio Berlusconi del 2013, dopo la sentenza d’appello che lo ha condannato nell’ambito del processo sui diritti Mediaset. “I giudici non mi fermeranno – disse in quella occasione il leader di Forza Italia – Io sono tranquillo perché sono stato attaccato e ho sempre trovato un giudice a Berlino e credo che avverrà così anche questa volta”.

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