A maggio era esplosa l’indignazione, anche del presidente Justin Trudeau e di Papa Francesco, per il caso della Kamloops Indian Residential School e a fine giugno lo stesso sgomento si era ripresentato dopo i ritrovamenti fatti nell’area della Marieval Indian Residential School, a Kamloops. E ora il Canada è scosso da quanto ritrovato sul suolo che in passato ospitava la Kuper Island Residential School, conosciuta come la Alcatraz del Paese, nella Columbia britannica: lì, in quella che una volta era una ‘scuola residenziale’, cioè un collegio per gli indigeni canadesi, la tribù Penelakut ha fatto sapere che sono state scoperte altre 160 tombe senza un nome. Secondo alcuni sopravvissuti, alcuni bambini morirono dopo aver tentato la fuga via mare per sfuggire agli abusi della scuola.
Nelle ultime settimane sono centinaia la tombe scoperte nelle scuole di conversione dei nativi. Grazie anche all’utilizzo di radar che scandagliano il terreno, diverse indagini sono state avviate in tutto il paese. Il primo ministro Justin Trudeau ha promesso “azioni concrete” ma senza fornire dettagli su eventuali iniziative. In passato, almeno 150mila bambini indigeni sono stati strappati alle loro famiglie per frequentare le cosiddette ‘Indian residential schools’, una rete di scuole fondate dal governo e amministrate dalle Chiese cattoliche che sottraevano i figli degli indigeni alla loro cultura per assimilarli a quella dominante. L’ultima scuola ha chiuso negli anni ’90.
(nella foto il primo ministro Justin Trudeau durante una cerimonia nell’area della Marieval Indian Residential School. 6 luglio 2021)