I lavoratori della Whirlpool sono stati a colloquio per circa una quindicina di minuti con il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Il capo del governo era in visita al carcere di Santa Maria Capua Vetere. “Abbiamo apprezzato la sensibilità del presidente nel riceverci nonostante l’impegno in carcere e soprattutto abbiamo apprezzato l’incontro proprio nel giorno in cui l’azienda ha mandato 356 lettere di licenziamento – ha detto Raffaele Apetino della Cisl – Draghi ci ha garantito che non ci avrebbe lasciati soli e che si sarebbe fatto carico di chiamare subito la multinazionale. Intanto per noi, fino a quando non sarà ritirata la procedura di licenziamento, la mobilitazione permanente resterà”.
I sindacati si dicono soddisfatti delle promesse di Draghi ma il clima resta teso. Momenti di tensione si sono verificati con la polizia nel corso del sit in organizzato fuori alla casa circondariale casertana. “Draghi ci ha detto – ha spiegato Antonio Accurso, segretario Uilm Campania – che non ha apprezzato l’atteggiamento di Whirlpool, che sarà il garante di una soluzione di alto livello rispetto alla vertenza e che si interesserà personalmente di fare gli interventi con la multinazionale. Lui che ha fermato le multinazionali del farmaco – ha concluso Accurso – deve usare lo stesso metro con le altre multinazionali. L’Italia non deve essere trattata così”.