Belen Rodriguez ha dato alla luce Luna Marì e per farlo ha scelto la Clinica Ostetrica dell’Azienda Ospedale Università di Padova. Gioia per la neo mamma e per il papà, Antonino Spinalbese ma anche polemiche. Il motivo? Siamo in un ospedale pubblico e un intero reparto è stato ‘riorganizzato’ a protezione della privacy della showgirl. Lo riporta Il Mattino. “Abbiamo avuto diverse segnalazioni a proposito. Si è dovuta organizzare una vera e propria macchina per tutelare la privacy di una celebrità che ha scelto Padova per partorire – le parole di Alessandra Stivali della Fp Cgil – Ci risulta che un’ala del terzo piano, dov’era ricoverata Belen, sia stata chiusa e riorganizzata. Quello che noi pensiamo però è che si tratta pur sempre di un ospedale pubblico, dove il personale è stato costretto a spendere energie per riorganizzare un intero piano oltre che per contenere la presenza di paparazzi e via dicendo. Insomma per delle necessità specifiche non giustificabili“. Eccole, chiarissime, le parole dei sindacati: il personale, o almeno una parte del personale, non ha trovato opportuno il ‘dispiegamento di energie’ messo in campo per una vip, tra l’altro con ascensori rimasti chiusi per qualche ora, sempre a protezione della Rodriguez. Luigi Spada della Fp Uil chiede di “alzare gli stipendi visto che l’ospedale è diventato vip” mentre Fabio Turato della Fp Cisl ammette che aver avuto Belen lì ha portato ottima pubblicità ma non “bisogna dimenticare che la grande qualità dei servizi è legata a stipendi molto bassi”.