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Fedez: “Citerò il Codacons per stalking giudiziario”. Ecco di cosa si tratta

Il rapper, l'associazione per la difesa dei diritti dei consumatori e lo "stalking giudiziario". Ecco di cosa si tratta e qual è stato il primo caso in Italia

Citerò il Codacons per stalking giudiziario“, così Fedez in una Instagram story pubblicata ieri 14 luglio a seguito dell’ennesima raccomandata ricevuta dall’associazione per la difesa dei consumatori. Il rapper milanese si è sfogato molto duramente sui social e dopo le sue stories, ecco una nota del Codacons che per avvertirlo di un’altra querela in arrivo. Ma cosa potrebbe accadere ora se si proseguisse con l’accusa di stalking giudiziario?

Come può essere definito questo reato? Si tratta di “atti persecutori, le cui azioni moleste si sostanziano appunto nella reiterazione di pretese risarcitorie in sede civile, ricorsi amministrativi e persino in denunce-querela prive di fondamento ma strumentali esclusivamente a porre il destinatario in uno stato di angoscia o di prostrazione e a vessarlo, determinando nello stesso uno degli eventi alternativi previsti dalla fattispecie incriminatrice di atti persecutori (stalking), ex art. 612 bis c.p.”, si legge sul sito dell’Huffington Post che riporta le parole dell’avvocato Luca Monaco del Foro di Salerno.

Ci sono dei precedenti? Sì, uno risale allo scorso anno ed è il primo in Italia per questo tipo di reato. Nella fattispecie, il Tribunale di Monza ha giudicato colpevole di stalking giudiziario in primo grado un avvocato che ha intentato più di 200 cause civili e penali verso un imprenditore, suo ex assistito, il quale nel 2011 aveva preso la decisione di interrompere il rapporto professionale. Dopo circa 9 anni, l’avvocato è stato condannato a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione della professione.