Passa l’emendamento che attiva la sanatoria edilizia. L’Assemblea regionale della Sicilia ha approvato uno dei due condoni edilizi proposti dal centrodestra. Provvedimento che di fatto consente la sanatoria per le costruzioni realizzate dove esiste un vincolo di inedificabilità relativa e non assoluta. Il testo ha avuto il via libera con un solo voto di scarto 19 favorevoli e 18 contrari, nonostante la spaccatura nella maggioranza. Diversi deputati non hanno votato, mentre due ex grillini di Attiva Sicilia, Angela Foti e Sergio Tancredi hanno votato a favore. Tra chi ha votato contro Pd, M5s e il deputato Claudio Fava, che considerano la legge un’estensione della sanatoria del 2003. Si sono invece astenuti la presidente della commissione Ambiente, Giusi Savarino di Diventerà bellissima (partito del governatore Nello Musumeci) e Danilo Lo Giudice del Gruppo misto.
“Non si tratta di sanatoria. Questa norma ripristina la certezza del diritto assente in Sicilia da oltre 20 anni in tema di edilizia in ragione della mancata attuazione della legge regionale 326 del 2003″, sostiene l’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro con riferimento all’articolo 20 appena approvato. “Sanatoria è quando l’approvazione di una norma determina l’automatica regolarizzazione – continua l’assessore – in questo caso si tratta di vincoli relativi e, quindi, il cittadino per poter sanare la sua situazione deve chiedere e ottenere il parere favorevole degli enti preposti al controllo, siano essi le Soprintendenze, il Corpo forestale, il Genio civile”. Poi aggiunge: “Il governo Musumeci, per legge, sta facendo quello che in maniera inappropriata ha fatto il governo Crocetta attraverso due circolari, prima dell’assessore e vicepresidente Mariella Lo Bello, e poi dell’assessore al Territorio pro tempore Maurizio Croce”. Per questi motivi Cordaro si dice fiducioso che la legge non verrà impugnata dal Consiglio dei ministri, “ma se ciò dovesse malauguratamente accadere finalmente costringeremo la Corte Costituzionale a esprimersi attraverso principi di diritto definitivi sul punto” conclude.
“Sanatoria in piena regola” la definiscono invece i deputati del M5s. “E di quelle peggiori” aggiungono. “Altro che esigenza di dare norme certe, qui si rischia di fare a pezzi il paesaggio e si pretende pure di avere battute le mani”. Per i pentastellati, infatti, l’approvazione della legge altro non è che la conferma che il governo Musumeci, “quello degli inceneritori”, sia “il nemico numero uno dell’ambiente”. Ma non è tutto. I deputati M5s dell’Ars si dicono più dispiaciuti del fatto che ad aiutare l’amministrazione partecipi anche chi “fino qualche mese fa si spacciava per paladino del paesaggio”. “Se la norma martedì avrà il via libera con il voto finale, ci rivolgeremo a Roma per farla impugnare, come è giusto che sia”. “Lo stesso Micciché – dice il responsabile nazionale delle politiche ambientali M5S, Giampiero Trizzino – ha detto che la norma è ad alto rischio di impugnativa. Bene, se malauguratamente dovesse essere approvata, il primo atto che produrrò sarà indirizzato al Consiglio dei Ministri affinché valuti la sussistenza dei requisiti per trasmettere alla Corte Costituzionale la legge e dichiararne l’incostituzionalità“. Poi sottolinea come parlare di condoni edilizi nel 2021 “ci fa piombare nel Medioevo”. “L’aggressione al paesaggio di questa norma, che estende gli effetti del terzo condono, di berlusconiana memoria, alle aree a vincolo relativo, per intenderci quelle tutelate dal paesaggio o quelle a rischio idrogeologico, è inaccettabile”.