Cronaca

Tre positivi dopo il concerto al Carroponte: l’Ats invita 900 persone a fare il tampone. Polemica col gestore su tempi e comunicazione

L'arena all'aperto di Sesto San Giovanni diventa un laboratorio del tracciamento dopo la scoperta di tre positivi. Invito a tutti i presenti a fare il test gratuito nelle strutture convenzionate a due settimane dall'evento. Per il gestore (stasera il concerto di Pelù) rischia di passare un messaggio allarmistico

Stasera al Carroponte di Sesto San Giovanni è atteso Piero Pelu. L’evento sarà “attenzionato” anche da un punto di vista sanitario perché il primo luglio, proprio a seguito del concerto del rapper Mecna all’arena, si sono scoperti tre casi di positivi. La notizia si diffonde a distanza di due settimane, quando Ats – giusto due giorni fa – ha inviato comunicazioni ai presenti registrati invitandoli a fare il tampone gratuito presso 15 ambulatori indicati. I casi individuati finora sono tre, tutti seduti nella stessa fila, uno non è vaccinato e gli altri due erano in attesa di richiamo. E’ in corso il sequenziamento per capire se si tratti di variante Delta, due volte più contagiosa dell’originale. Il “cluster” non è chiuso ma stanno arrivando le risposte di chi è vaccinato, chi ha un esito negativo e chi aveva già fatto il Covid-19. L’arena all’aperto, che ha ripreso le attività a giugno ospitando i tre concerti di Emma, si candida così a diventare laboratorio del tracciamento dei contagi negli eventi aperti al pubblico, con un invito al test per 900 spettatori presenti.

Ats Milano è andata dritto alle comunicazioni dirette via mail essendo quasi impossibile contattare via telefono uno per uno i presenti alla serata. Il bilancio dei potenziali contagiati poteva essere ben più alto visto che la struttura ha una capienza di oltre 9mila persone ma per stare dentro i protocolli Covid ha consentito l’accesso al massimo a mille persone, a fronte di oltre 3mila posti a sedere per 12mila metri quadri. Non sono mancate le polemiche. Sui tempi della comunicazione, ritenuta da alcuni tardiva, è intervenuto il responsabile delle Malattie Infettive di Ats Marino Faccini spiegando che la procedura scatta quando Ats riesce a risalire all’evento e ha i suoi tempi tecnici· “Tra tempi di contagio e incubazione, fino a cinque sei giorni, non è tardi per chiedere alla gente di sottoporsi a un controllo preventivo. È nell’interesse di tutti”. La comunicazione stessa non è piaciuta al gestore della struttura, specie l’appello a fare un tampone preventivo.

“Non capisco l’appello di Ats a distanza di due settimane come se fosse un focolaio nato e cresciuto all’interno della struttura. Facciamo una riunione al giorno con la questura di Sesto San Giovanni: sforzi enormi come tutto il nostro comparto per garantire serate sicure, ma sembra che il problema siano i live”, sostiene Alex Fabbro. Il timore è che un allarme generalizzato possa danneggiare la stagione. “Entrando i ragazzi si registrano lasciando i loro contatti, uno in due in caso di congiunti. Misuriamo anche la temperatura, assegniamo a tutti un posto numerato a sedere e a fine serata sanifichiamo l’area”, spiega ricordando anche che ogni giorno gli organizzatori hanno una riunione con la Questura di Sesto proprio al fine di garantire i massimi livelli di sicurezza possibili. Al netto della polemica, che ha visto i social stigmatizzare la carenza di mascherine, c’è una ragione di fondo: un precedente. Qualche giorno prima, il 26 giugno al Koral di Codogno un’indagine epidemiologica portò a rilevare 36 contagi in discoteca. Tutti di età tra i 15 e 21 anni. Le categorie che ancora non vengono vaccinate.