Uno dei totem che ha regolato le fasce di rischio negli ultimi 9 mesi è destinato a cadere a breve. Cambi di colore e misure di contenimento nelle Regioni saranno regolate soprattutto in base ai ricoveri. Dopo le pressioni delle Regioni spaventate da un indice Rt sintomi in forte rialzo in pieno periodo estivo sotto la spinta della variante Delta, l’apertura definitiva è arrivata dal ministro della Salute Roberto Speranza: “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”, ha detto alla riunione organizzata dalla nuova presidenza slovena con i ministri di Germania, Portogallo e Slovenia.
Con gli attuali parametri e la curva epidemiologica in rialzo, stando ai dati del monitoraggio, rischiano di finire in giallo diverse aree del Paese tra cui Sicilia, Sardegna e Campania. L’ultimo report dell’Iss segnala 19 Regioni a rischio moderato e un Rt sintomi in rialzo a 0,91 (da 0,66 di una settimana fa ed è previsto arrivi a 1,2 la prossima settimana) e nei primi quattro giorni di questa settimana (fuori dal monitoraggio) i nuovi casi sono schizzati facendo segnare un rialzo del 90% rispetto al periodo lunedì-giovedì della settimana precedente. Anche perché già giovedì 8 luglio il presidente del Friuli Venezia-Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, era tornato a chiedere una revisione dei parametri per superare l’Rt sintomi e l’incidenza in favore del Rt ospedaliero. Una richiesta alla quale si sono unite diverse forze che sostengono il governo. L’ipotesi era sempre stata accolta con freddezza dal ministero della Salute, ma ora le parole di Speranza cambiano l’orizzonte.
Fino ad ora, infatti, per effetto dei vaccini, all’aumento dei nuovi positivi non è corrisposta un’ondata di ospedalizzazioni. Anzi. A fronte di un raddoppio di casi in questa settimana, il numero di ingressi in terapia intensiva è rimasto sostanzialmente identico alla settimana precedente, mentre il numero di posti letto in area medica occupati da pazienti Covid con sintomi continua a calare con un saldo ingressi-uscite negativo. È pur vero che la curva delle ospedalizzazioni segue solitamente quella dei casi con una settimana di ritardo, come confermato dal presidente dell’Iss Silvio Brusaferro nella conferenza settimana, confermando che anche l’Rt ospedaliero è in crescita: “L’evoluzione nel mese di agosto si prospetta con una crescita dell’occupazione in terapia intensiva e area medica ma comunque inferiore alle soglie critiche del 30% e 40%, ma è possibile che si superi il 10% di occupazione con centinaia di persone ricoverate, questo è ovviamente lo scenario peggiore”.
Allo stesso tempo ormai quasi 26 milioni di italiani – pari al 47,76% della popolazione over 12, quindi quella vaccinabile – ha completato il ciclo e ha quindi un’ottima protezione da uno sviluppo grave della malattia anche con la variante Delta. Resta il problema degli oltre 2,5 milioni di persone over 60 – 1,4 milioni sono nella fascia 60-69 anni – che non si sono vaccinate e sono considerate a rischio. Per incentivare l’adesione alla campagna di questa fetta di popolazione dopo la netta flessione dell’ultimo periodo, il governo è intenzionato già la prossima settimana ad intervenire con un decreto ad hoc per l’estensione dell’uso del green pass che comprenderà con ogni probabilità l’accesso ai mezzi pubblici a lunga percorrenza, concerti e stadi. Mentre sono forti le resistenze all’interno della maggioranza – con un fronte trasversale che va dalla Lega al M5s – all’introduzione della certificazione verde per i bar e i ristoranti. Anche se resta ancora in piedi l’ipotesi di intervenire sui locali al chiuso.