Il New York Times li ha celebrati, il loro dominio nelle classifiche di tutto il mondo è ormai certezza. Stati Uniti e Inghilterra, persino, li hanno ‘accolti’ ai primi posti delle chart. I Maneskin vengono indicati come parte di una sorta di ‘nuovo rinascimento italiano” che parla di Nazionale, Berrettini e musica. Ebbene, tutto splendido per Damiano e soci ma si sa, quando arriva una così grande notorietà arrivano anche le critiche. È un passaggio obbligato, tocca a tutti quelli che hanno successo, prima o poi. Così Chris DeVille, giornalista e critico musicale del magazine statunitense Stereogum, non ha avuto mezze misure: “Prima che la definiate una vittoria per il rock, pensate che la cover di Beggin’ è semplicemente atroce e brutta da risultare offensiva”, ha iniziato, riferendosi alla cover che spopola proprio negli Usa. E ancora, dopo aver specificato che non cerca di mettersi a capire i gusti del “vecchio continente”: “Prego che la loro comparsa sia un incidente isolato e non stiamo per assistere a un revival di questo tipo di hard-rock terribile. Perché in tutta onestà, se questa roba è ciò che sta prendendo piede, è meglio che il rock sia morto“.
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