Franco Coppi, noto avvocato e professore emerito di diritto penale, intervenendo in audizione in commissione Giustizia premette subito che le sue precedenti affermazioni – che avevano generato clamore, perché bocciavano gran parte della riforma Cartabia – non erano basate “sulla letture dei sacri testi ma solo su notizie giornalistiche”. Coppi plaude al governo perché interviene “ritenendola una priorità” sulla “mostruosa” durata dei processi. Per Coppi è positiva l’eliminazione della prescrizione Bonafede, bollata come “follia” e sui nuovi termini in cui il processo cesserà per improbabilità si pronuncia così: “È certamente una scelta dolorosa, una mannaia che manda al macero i processi, ma è necessaria”. Alto punto di criticità per il professore è l’impossibilità da parte del pubblico ministero di ricorrere contro una sentenza di assoluzione in primo grado.