Mario Draghi guida la classifica di gradimento dei leader: rispetto a maggio scorso, secondo l’ultima rilevazione di Demos per l’Atlante politico di Ilvo Diamanti su Repubblica, cresce da 75 a 77 punti e raggiunge il livello più alto toccato da un politico negli ultimi cinque anni. In seconda posizione c’è ancora Giuseppe Conte che, seppur perdendo 9 punti di gradimento per effetto del lungo mese di lotte interne nel M5s, si ferma a 59. E viene raggiunto a pari merito dal presidente leghista del Veneto Luca Zaia che fa un balzo di 6 punti.
Terzo è ancora il ministro Roberto Speranza, stabile al 52. Subito dopo arriva la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni con il 51 (+3 punti) che sale di posizione. Appena dietro arriva Paolo Gentiloni (48), mentre ottengono 44 punti di gradimento Matteo Salvini (-1), Dario Franceschini e Stefano Bonaccini. Dietro al 42 Silvio Berlusconi, mentre perde consensi Enrico Letta, neo segretario Pd, che scende dal 44 al 40. Ultimi in classifica: Matteo Renzi al 26 (anche se ottiene un + 7 rispetto a maggio) e Beppe Grilo all’11 (-1).
Demos ha anche dedicato un focus alle dinamiche interne dell’elettorato M5s. A poche ore infatti dalla pace raggiunta tra il fondatore M5s e Conte, gli elettori 5 stelle confermano l’appoggio all’ex premier con il 71% degli intervistati che lo vuole come leader M5s. Una scelta confermata anche dal fatto che, continua Diamanti, è salita la percentuale di chi, tra gli elettori 5 stelle, chiede un capo politico\leader (da 60 a 65) e diminuisce chi crede nel direttorio (da 37 a 30).
Per quanto riguarda invece i consensi per i partiti, i primi tre si contendono la vetta e li distanzia meno di un punto percentuale. Prima la Lega che però, rispetto a maggio scorso, passa dal 21,3% dei consensi al 20,5%. Dietro solo dello 0,5% Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni cresce di quasi 2 punti e fa un nuovo scatto dal 18,2 al 20,1%. Flessione per il Partito democratico che dal 20,1% passa al 19,7%. In calo anche il Movimento 5 stelle, dal 17,7 al 15,3%. Guadagna lo 0,4 per cento Forza Italia che arriva all’8, tornando sui livelli di marzo scorso. In coda Leu-La Sinistra al 3,7; Azione e Italia viva entrambe al 2,5%.