Turtle Beach, marchio che si affaccia su tutte le tipologie di cuffie, dalla musica al cinema, arrivando ai videogiochi, ha sempre puntato su un ottimo rapporto qualità prezzo. Un’occhiata veloce ai prodotti dell’azienda, conferma quanto stiamo affermando, considerando le diverse tipologie di cuffie prodotte.

Il modello di cui ci andremo ad occupare quest’oggi, ovvero Turtle Beach Recon 500, non fa eccezione e si piazza su una fascia di prezzo decisamente abbordabile, circa 80 euro, rivolgendosi esclusivamente ad un pubblico di videogiocatori prevalentemente multipiattaforma, vista la compatibilità totale con le console della famiglia Xbox, PlayStation 4 e 5 e Nintendo Switch, Standard o Lite che sia (nonché probabilmente con il modello OLED).

Design e comfort

Com’è solito fare in recensioni dedicate a prodotti di questo tipo, è il caso di cominciare a parlare sì del design, ma partendo dalla confezione. Un packaging che, implicitamente, ci ricorda la tipologia di prodotto e il prezzo a cui viene venduto, assestandosi assolutamente nella fascia media del mercato, soprattutto in termini di resa audio (ma su questo punto torneremo dopo). Nonostante la confezione sia sprovvista di particolari aperture e non contenga al suo interno alcun accessorio extra, come ad esempio dei rivestimenti di ricambio per i padiglioni, ha comunque il necessario per ogni utente: un microfono ad archetto che è possibile attaccare o staccare a seconda delle proprie esigenze e il cavo jack da 3,5 che, invece, è già collegato alle cuffie e non può essere rimosso.

Le Turtle Beach Recon 500 che abbiamo ricevuto sono bianche con una fantasia mimetica sui padiglioni, ma sono disponibile anche in versione totalmente nera. Solamente uno dei due padiglioni, quello sinistro, è dotato di tasti e regolazione del volume, nello specifico una rotella per aumentare o diminuire l’audio e un tasto per silenziare istantaneamente il microfono. I padiglioni possono essere inclinati leggermente a sinistra o a destra, in modo da avvolgere meglio le nostre orecchie e migliorare l’isolamento.

Per quanto riguarda la regolazione delle cuffie, invece, Turtle Beach si è affidata al classico sistema che ci consente di allargare o stringere manualmente l’archetto. Forse sarebbe stato meglio optare per una regolazione automatica, simile a quanto visto nel modello 3D Pulse dedicato a PlayStation 5, ma a onor del vero poter agire manualmente sulla regolazione ha sempre il suo perché e richiede solamente qualche minutino extra. Ma come sono una volta indossate? Davvero molto comode, soprattutto nella parte laterale. Diciamo che, a causa di un cuscinetto sì morbido ma non troppo stretto, le cuffie tendono a stringere un po’ nella parte superiore, rimanendo invece estremamente comode nelle altre zone di pressione. Una scelta probabilmente dovuta al fatto che queste cuffie sono state progettate con un’attenzione particolare per chi porta gli occhiali. Nel nostro caso specifico, non abbiamo provato le cuffie con una montatura spessa, ma abbiamo comunque notato una differenza sostanziale rispetto ad altri modelli, ad esempio le HyperX Cloud 2 o le 3D Pulse che citavamo prima.

Da lodare anche la tipologia di materiale utilizzato, con i cuscinetti in memory foam che riescono nella difficilissima impresa di non scaldare troppo le orecchie quando si raggiungono determinate temperature. In sostanza, dunque, ottimo comfort e design suggerito a chi cerca qualcosa un po’ più particolare del classico colore uniforme e aspetto minimale.

Audio e microfono

Le Turtle Beach Recon 500 offrono una buona resa sonora, visto anche il segmento di mercato che vanno ad occupare. Ciò che sicuramente aiuta sono i driver da 60mm dual, in grado di separare e gestire meglio sia gli alti che i bassi. Cuffie alle orecchie, questa particolare tecnologia, peraltro usata per la prima volta, non si percepisce in modo estremo, ma conferisce al prodotto un mix delle varie frequenze un po’ più preciso del normale.

Non vi sono particolari aggiunte quali Dolby Atmos o simili, nella loro configurazione classica le cuffie suonano a destra e a sinistra, proprio come un normale setup stereo. Sulle console di nuova generazione, però, siamo riusciti ad ottenere una buona precisione delle direzioni sonore grazie al 3D audio simulato. Nel caso di PlayStation 5 vi basterà attivarlo dalle impostazioni audio della console, una volta fatto noterete in giochi come Returnal un audio più avvolgente, facilmente apprezzabile. Discorso un po’ diverso per Xbox, che offre qualche opzione in più ma risulta più macchinosa da gestire. Nel nostro caso abbiamo provato le cuffie simulando il Dolby Atmos e selezionando il profilo audio adatto ai videogiochi. Finita la configurazione abbiamo notato un buon incremento della qualità del suono, soprattutto per la loro direzionalità, utile nei giochi competitivi. Su PC la configurazione rimane la medesima di quella Xbox, a patto di scaricare l’applicazione apposita “Dolby Atmos”. Per Nintendo Switch invece l’uso è plug and play, non ci sono particolari impostazioni da suggerire per migliorare la resa sonora.

In merito alla mera potenza del suono, suggeriamo invece di impostare il volume della console al massimo e di aggiustare soltanto dopo quello del dispositivo attraverso la rotella posta sul padiglione sinistro. Vi diciamo ciò perché inizialmente potreste avvertire un volume non sufficientemente alto.

Chiudiamo parlandovi brevemente del microfono, non integrato nelle cuffie ma esterno e abbastanza flessibile, che potrete allontanare o avvicinare alla bocca. Nelle varie chat a cui abbiamo partecipato, i nostri interlocutori hanno sempre affermato di sentirci in maniera chiara, confermando l’ottimo lavoro svolto da Turtle Beach. Certo, non si tratta di un microfono di alta qualità adatto anche per la registrazione di video, ma se dovete semplicemente comunicare con gli amici durante il gioco, svolge egregiamente il suo compito.

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