L'indagine riguarda dei provvedimenti contro chi aveva "osato" opporsi a lui quando operava ancora come avvocato. L'incriminazione è arrivata dopo sei ore di interrogatorio e 15 ore di perquisizioni. L'avvocato del Guardasigilli non ci sta e ne chiede l'annullamento
È sospettato di aver voluto regolare i conti contro i magistrati con cui si era scontrato quando era un avvocato, prima di diventare il Guardasigilli. Per questo, il ministro francese della Giustizia Eric Dupond-Moretti è finito sotto inchiesta per conflitto d’interessi dai giudici della Corte di Giustizia della Repubblica. È la prima volta che in Francia il titolare della giustizia si trova imputato.
L’indagine è partita dalla denuncia di tre sindacati dei magistrati riguardo a due episodi. Il primo caso riguarda l’inchiesta amministrativa ordinata a settembre contro tre magistrati che in passato avevano fatto esaminare i tabulati telefonici di Dupond-Moretti alla ricerca della “talpa” che aveva avvertito l’ex presidente Nicolas Sarkozy di essere intercettato. La seconda vicenda riguarda procedure amministrative contro un magistrato che aveva incriminato un cliente di Dupond-Moretti e di cui l’ex avvocato stesso aveva criticato i “metodi da cowboy”.
Il ministro della Giustizia, in carica dal 2020 sotto il governo Castex, era stato convocato davanti ai giudici della Cjr il primo luglio, durante una perquisizione della sua cancelleria durata 15 ore. Dupond-Moretti, riferisce Le Monde, ha sempre negato il conflitto d’interessi dichiarando di aver seguito le “raccomandazioni” della sua amministrazione. L’ex avvocato accusa i sindacati dei magistrati di “manovre politiche” per cambiare il titolare della Giustizia.
L’incriminazione è arrivata dopo sei ore d’interrogatorio. L’avvocato del ministro, Christophe Ingrain, intende contestarla e richiederne la nullità. Intanto, il premier francese Jean Castex ha assicurato che Dupond-Moretti rimarrà in carica, e – si legge in un comunicato – “rinnova la sua fiducia” nei confronti del ministro.