Corruzione aggravata, abuso d’ufficio, turbativa d’asta, falso. Sono le ipotesi di reato per cui è indagato il sindaco di Olbia Settimo Nizzi in un’inchiesta su una serie di appalti nel comune sardo. La notizia, svelata dal quotidiano online Olbia.it e confermata dall’Unione Sarda, rischia di avere conseguenze anche sulle elezioni amministrative che il prossimo autunno si terranno in quello che da anni è il regno di Nizzi: l’esponente di Forza Italia qui è già stato sindaco dal 1997 al 2007, e qui è tornato come primo cittadino nel 2016, dopo otto anni trascorsi alla Camera. Insieme a Nizzi è indagata un’altra quindicina di persone, tra cui Aldo Carta, direttore generale del consorzio pubblico Cipnes (Consorzio industriale provinciale nord est Sardegna), già sospeso per decisione della procura dalle sue funzioni perché coinvolto nel filone sul Geovillage, il complesso alberghiero di Olbia che Carta avrebbe cercato di far tornare in possesso di una società fallita rallentando le procedure di asta giudiziaria.

Le iscrizioni nel registro degli indagati di cui si è avuta notizia in questi giorni risalgono in realtà all’anno scorso. Non è chiaro al momento a quali appalti specifici si riferiscano le ipotesi accusatorie del procuratore Gregorio Capasso e del sostituto Mauro Lavra, che lo scorso febbraio hanno chiesto una proroga di indagini al gip. Di certo gli appalti che negli ultimi tempi hanno fatto discutere a Olbia e su cui stanno facendo verifiche i carabinieri sono più d’uno, come quelli vinti da Apulia srl, una società pugliese che ha assunto un ruolo sempre più importante a Olbia insieme al Consorzio Stabile Sinergica di cui è cofondatrice. Il tutto nonostante Apulia sia stata posta in gestione straordinaria da gennaio 2018 a gennaio 2019 per decisione del prefetto di Bari, che ha accolto una richiesta in tal senso dell’Autorità nazionale anticorruzione. A motivare la misura le risultanze di un’inchiesta su presunti appalti truccati che nel 2017 aveva portato ai domiciliari l’allora amministratore delegato Apulia, Salvatore Fatigati.

Fatti gravi che però, come raccontato nei mesi scorsi dalla giornalista Angela Galiberti su Olbia.it, non hanno impedito al Consorzio Stabile Sinergica di aggiudicarsi nel corso del 2018 l’appalto per il rifacimento del lungomare di via Redipuglia, con Apulia come azienda esecutrice. Nel 2018 è stato pubblicato anche un bando del Cipnes per la realizzazione di una pista ciclabile ricoperta di pannelli fotovoltaici, vinto l’anno successivo sempre dal Consorzio Stabile Sinergica, con Apulia ancora una volta azienda esecutrice. Il contratto è stato in seguito sospeso dal Cipnes, per poi essere ripreso una volta sostituita Apulia in cantiere.

Le indagini che coinvolgono Nizzi si aggiungono agli altri guai del sindaco. Per esempio il sequestro confermato in Cassazione per presunti abusi della sua villa a Golfo Aranci, che sindaco e famiglia lo scorso maggio hanno dovuto lasciare. Di maggio è anche un’altra segnalazione arrivata in procura, questa volta relativa all’asta per il palazzo della Ferrovia di Olbia. A inviare gli atti ai pm è stato il giudice fallimentare, costretto a sospendere la procedura in seguito a presunte interferenze da parte di Nizzi. Interessati all’acquisizione dell’immobile erano il comune di Olbia e due privati che il sindaco ha cercato di convincere a non presentare offerte: “Eravamo in quella stanza in tre e mi è sembrato strano ci fossero dei privati in gara – si è giustificato Nizzi come racconta galluraoggi.it -. Volevo mettere a verbale che non gli avremmo concesso di fare nulla là perché il palazzo ha una destinazione pubblica e non essendo abituato all’asta non sapevo che questa frase non sarebbe stata ammessa”.

@gigi_gno

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