"L'auto manifesto" con cui la casa francese tornerà nell'endurance del prossimo anno è una hypercar ibrida e senza alettone, ed è stata svelata a Monza
In un autodromo di Monza super blindato che si prepara alla “6 ore” del WEC (World Endurance Championship) di domenica 18 luglio – per la città il primo evento sportivo con il pubblico, dallo scoppio della pandemia a oggi – Peugeot ha scelto di svelare dal vivo la vettura con cui punta a tornare protagonista dell’endurance dal 2022. Un prototipo per il momento, che per essere testato su pista dovrà attendere ancora la fine di quest’anno, ma che fa sentire la casa francese già proiettata verso la prossima edizione del mondiale WEC, e quindi verso la pista di Le Mans.
L’hanno chiamata 9×8 perché coniuga la tradizione del motorsport vincente “del Leone” e i punti di forza del nuovo corso dei suoi veicoli di serie: nel mezzo c’è una “ics”, che invece rompe una tradizione, cioè quella dei numeri a tre cifre dell’endurance di Peugeot (905 e 908), per avvertire che la vettura sarà a trazione integrale.
L’hanno definita anche una “auto manifesto” però, perché come spiega Thierry Lonziano, responsabile del global marketing di Peugeot, il prototipo racchiude i nuovi “concetti di sport, design e tecnologia” che la casa esprime attraverso la filosofia Neo Performance, inaugurata con 508 PSE.
La 9×8, che nella 24 Ore del prossimo anno correrà nella categoria LMH dedicata alle hypercar, è alimentata da un motore ibrido che prevede un benzina V6 da 680 Cv di potenza e un motore elettrico anteriore da 200 kW: questo poi viene alimentato da una batteria di 900 V, che si ricarica sia alla spina che con la frenata rigenerativa del motore termico.
Il progetto di vettura che dovrà raccogliere il testimone della 908 nasce dalla collaborazione tra Peugeot Sport e il team di design: il risultato è la realizzazione di un prototipo dalle linee morbide e sinuose ma non per questo con meno carattere, ribadito anzi dalla inconfondibile firma luminosa verticale (anteriore e posteriore) che richiama i segni di una zampata leonina.
Poi un lavoro nuovo sull’aerodinamica, e la scelta di rinunciare a un elemento in particolare: “We didn’t want a rear wing”, specifica seccamente il posteriore della 9×8; “durante lo sviluppo abbiamo scoperto che senza alettone l’auto presentava le stesse performance” argomenta invece Olivier Jansonnie, direttore tecnico della divisione WEC di Peugeot Sport, “e poi abbiamo avuto più libertà di interpretazione del regolamento rispetto al passato”.