Il programma delle manifestazioni per ricordare il magistrato e gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, a 29 anni dalla stra del 19 luglio 1992 nella strage di via d'Amelio
Per il ventinovesimo anniversario della strage di via D’Amelio l’Italia si ferma per ricordare il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, assassinati il 19 luglio 1992 nella strage di via d’Amelio. Come ogni anno varie manifestazioni vengono organizzate non solo a Palermo ma in altre città. Ecco le iniziative più importanti. Nel capoluogo siciliano il “Centro studi Rita e Paolo Borsellino” si ritroverà domenica 18 alle 18 in via D’Amelio per ascoltare gli interventi del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, il sindaco Leoluca Orlando, la senatrice Liliana Segre; Rosy Bindi, Gherardo Colombo, l’attore Roberto Lipari e il presidente del Centro Vittorio Teresi.
Alle 20 e 30, sempre nella stessa giornata, si terrà una veglia dei ragazzi del gruppo Agesci. Il 19 al mattino sempre sul luogo della strage avverrà la premiazione del concorso nazionale “Quel fresco profumo di libertà” durante il quale interverranno la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia con il presidente della società italiana di pedagogia Massimiliano Fiorucci. Anche il movimento delle Agende Rosse partecipa ogni anno con una serie di appuntamenti. Il 17 luglio in Via della Vetriera alle 16.30 si terrà il sesto compleanno della “Casa di Paolo” mentre in serata a Villa Trabia a partire dalle 20 l’incontro “Strage via d’Amelio: 29 anni dopo continua la ricerca dei mandanti esterni”, con i magistrati Luca Tescaroli, Gianfranco Donadio, il giornalista Saverio Lodato e il direttore di AntimafiaDuemila Giorgio Bongiovanni.
Il 19 luglio in via D’Amelio le Agende rosse daranno la parola ai membri delle scorte sopravvissuti alle stragi degli anni ’90. Alle 16.58 si terrà il consueto minuto di silenzio mentre alle 17.45 l’incontro dal titolo “Sistemi criminali e depistaggi“ con i magistrati Sebastiano Ardita, Roberto Scarpinato, Giovanni Spinosa e l’avvocato Fabio Repici. A Portella della Ginestra, l’associazione dei familiari e dei sopravvissuti della strage del primo maggio 1947 ha organizzato il 17 luglio alle 18 presso l’anfiteatro di Portella un incontro sulle “Verità negate” con Francesco Perotta, Umberto Santino e Vittorio Teresi. Lunedì 19, invece, sempre nell’area del memoriale alle 20,30 il presidente dell’associazione Serafino Petta leggerà i nomi delle vittime delle stragi di Portella e via d’Amelio e a seguire vi sarà spazio per un intervento video e uno musicale.
Anche Milano e Bergamo non dimenticano. Nel capoluogo lombardo, lunedì, ai giardini dedicati a Falcone e Borsellino in via Benedetto Marcello, verrà rispettato il minuto di silenzio e seguiranno gli interventi del sindaco Giuseppe Sala, della referente di Libera della città, Lucilla Andreucci,del presidente dell’associazione “Vittime del dovere” Emanuela Piantadosi e del presidente dell’Anpi provinciale, Roberto Cenati e di altri rappresentati di associazioni. Nell’occasione prima della cerimonia alle 16,15 si terrà un ricordo di Emilia Castelli, moglie di Nando dalla Chiesa. Nella stessa giornata, alle 18 e 30 a Palazzo Marino, in sala Alessi, sede del Comune ci saranno Tina Montinaro, vedova di Antonio, caposcorta di Falcone, presidente di Quarto Savona Quindici, Gian Carlo Caselli, già procuratore capo di Palermo e Torino, presidente onorario di Libera, Lamberto Bertolé, presidente del Consiglio comunale di Milano, e David Gentili, presidente della Commissione comunale antimafia con Pierpaolo Farina, direttore di WikiMafia. In serata, alle 20 all’auditorium “Gaber” ci sarà una lectio di dalla Chiesa oltre agli interventi di Carlo Smuraglia, Monica Forte, presidente della commissione antimafia della Regione Lombardia e di Gianni Barbacetto del Fatto Quotidiano. A Bergamo il programma prevede alle 16,59 alla Galleria Fanzago un incontro con il coordinatore di Libera informazione, Lorenzo Frigerio.