Tra le voci raccolte in occasione del ventennale del G8 di Genova, c'è anche quella di Vittorio Agnoletto, uno dei protagonisti di quella stagione. Nei mesi della protesta ricopriva il ruolo di portavoce del Genoa Social Forum e la sua lettura, a vent'anni di distanza, sottolinea l'attualità delle proteste dell'epoca e la drammatica urgenza di dare continuità alle richieste di quel movimento: "Oggi, un altro mondo è urgentemente necessario"
“Sarà strano ma l’immagine che mi torna in mente di Genova è il grande palco, il concerto di Manu Chao e io che sono di fianco a don Andrea Gallo e migliaia e migliaia di persone in piazza che stanno per ascoltare il concerto e che sono allegre, piene di speranza, perché è una bella immagine”. Sono le parole di Vittorio Agnoletto, all’epoca portavoce del Genoa social forum, uno dei motori propositivi del movimento trasversale che contestava il modello di sviluppo imperante, rappresentato dai potenti della terra che in quei giorni si radunarono nel capoluogo ligure. “Un’immagine – continua Agnoletto – di tante persone che pensavano di avere tante cose da dire e avere la possibilità di cambiare il mondo. Un altro mondo è possibile non era semplicemente uno slogan. E quello è lo spirito con il quale noi eravamo andati a Genova. Ed è impressionante ripensare oggi i contenuti di allora. La loro fortissima attualità. Ed è quasi banale dire avevamo ragione e chiederci, ma se allora ci avessero ascoltato, la storia del mondo, la storia del pianeta, sarebbe andata in maniera diversa?”
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(Editing a cura di Soundine/ Alice Gussoni & Sara Sartori)