Il governo prepara il nuovo decreto anti-Covid con l'estensione dell'utilizzo del certificato e i nuovi parametri che determinano i colori: prevista per mercoledì la riunione della cabina di regia, poi il Consiglio dei ministri. Il sottosegretario Costa spiega le novità allo studio: "Dove la situazione peggiora, si prevede un'applicazione più ampia. Verso la concessione solo dopo la seconda dose". Sul tavolo dell'esecutivo anche i nodi della scuola, Bianchi: "Cdm deciderà sull'obbligo vaccinale per i docenti"
Il governo prepara il nuovo decreto anti-Covid, quello che prevede l’estensione dell’utilizzo del green pass, ad esempio per poter andare al ristorante o salire sui mezzi pubblici. L’altra novità riguarda i nuovi criteri che determineranno i colori delle Regioni e che, come richiesto dai governatori, terranno conto in primis del tasso di ospedalizzazione. Si andrà in zona gialla se l’occupazione delle terapie intensive è superiore al 5% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari supera il 10%. Questa è la prima ipotesi allo studio per rivedere i parametri del monitoraggio. Anche il Green Pass, d’altronde, potrebbe essere utilizzato in modo diverso a seconda della situazione epidemiologica di ogni Regione. “L’idea è quella di pensare a una modulazione e gradualità a seconda del quadro della regione: si possono cioè prevedere intensificazioni dell’utilizzo del green pass a seconda della situazione”, spiega il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, parlando all’Ansa.
L’estensione del green pass, sul modello Macron, dovrebbe servire proprio a incentivare le vaccinazioni, in un contesto che vede i contagi e il tasso di positività crescere con la variante Delta del coronavirus, anche se le terapie intensive e i reparti ordinari per ora non preoccupano. La riunione della cabina di regia con il premier Mario Draghi – a quanto riferiscono diverse fonti di governo – è prevista per mercoledì. Nella stessa giornata potrebbe tenersi anche il Consiglio dei ministri, comunque previsto entro la settimana.
Il primo nodo è stabilire i luoghi dove il green pass diventerà obbligatorio. Si parla di mezzi pubblici (treni, aerei e navi), ristoranti, discoteche, palestre, cinema e più in generale luoghi dove si tengono eventi e concerti, stadi compresi. L’obiettivo è quello di tenere le restrizioni al minimo, ma intensificare l’uso del green pass dove i contagi crescono. I nuovi parametri daranno maggior peso ai ricoveri, ma contemporaneamente l’estensione dell’utilizzo del certificato verde dovrebbe contribuire a frenare i contagi. Appare scontata a questo punto la proroga dello stato di emergenza, in scadenza al 31 luglio: sarà prolungato di tre mesi, fino a ottobre. Mentre il Comitato tecnico scientifico ha ribadito la necessità di rilasciare la certificazione verde solo dopo la seconda dose e non più a 15 giorni dalla prima somministrazione. La maggioranza però è divisa e si registrano posizione diverse anche all’interno della Lega, con Matteo Salvini polemico e il governatore Massimiliano Fedriga invece possibilista.
“Se c’è una situazione che peggiora, automaticamente – spiega il sottosegretario Costa – ci può essere un’applicazione più ampia del green pass. E’ un ragionamento di buon senso: se una Regione rimane bianca ci può essere un tipo di utilizzo di green pass, ma se una Regione ha criticità maggiori, piuttosto che chiudere si applica il green pass più restrittivo“. Costa annuncia poi l’altra novità, come da indicazioni del Cts: “Si va verso la concessione del green pass non più dopo 15 giorni dalla prima dose di vaccino ma dopo il completamento del ciclo vaccinale con le due dosi. E’ probabile che si vada in questa direzione”. Ciò, “sulla base delle sollecitazioni del Cts, perché siamo nell’ambito delle scelte che la politica fa sulla base delle indicazioni scientifiche“.
L’obbligo vaccinale per i docenti – L’altro tema riguarda invece le scuole. Il governo vuole il ritorno in presenza, ma a due mesi dalla prima campanella rimangono molti nodi ancora da risolvere. Il primo punto sul tavolo dell’esecutivo Draghi riguarda l’obbligo vaccinale per i docenti: “La decisione andrà presa dall’intero collegio“, ovvero in Consiglio dei ministri, ha annunciato il ministro della Pubblica istruzione, Patrizio Bianchi. “Stiamo lavorando, abbiamo più di un miliardo già investito per la sicurezza: per le persone e per i trasporti, quindi siamo pronti”, ha detto Bianchi. In merito alle mascherine, “il Cts ci ha detto che dovranno restare in atto tutte le precauzioni sanitarie possibili. Per il resto, il Governo si riunirà per tutte le altre misure. Noi ci troveremo questa settimana col Consiglio dei ministri e la decisione sull’obbligo vaccinale o meno per gli insegnanti andrà presa dall’intero collegio”, ha chiesto il ministro dell’Istruzione.