La Gran Bretagna ha deciso che non procederà con le vaccinazioni di massa per bambini e adolescenti. Dopo mesi di analisi e report interni il Comitato congiunto per le vaccinazioni e le immunizzazioni (JCVI) ha sconsigliato ai ministri competenti le vaccinazioni pediatriche fino a quando non saranno disponibili ulteriori prove sui rischi. Mentre, secondo la guida che sarà rilasciata lunedì, i vaccini saranno offerti ai bambini tra i 12 e i 15 anni che sono considerati vulnerabili al COVID (per malattie preesistenti) oppure che vivono con adulti immunodepressi o per altre cause considerati a rischio virus, come già previsto per gli over 16. I vaccini saranno anche offerti a tutti i 17enni entro tre mesi dal loro 18mo compleanno. A riportare la notizia è il Telegraph
Sabato, la professoressa Sarah Gilbert, una delle ricercatrici che ha creato il vaccino di Oxford-AstraZeneca, aveva già rivelato al quotidiano britannico che i benefici della vaccinazione dei bambini erano “molto più bassi” rispetto all’inoculazione degli adulti.
In vista della riapertura delle scuole, la pressione ad estendere le vaccinazioni agli studenti era molto forte, ma il parere della JCVI ha vincolato la strategia dando precedenza al principio di precauzione e considerando i teenagers a basso rischio. “Sono 25 i decessi COVID registrati in questa fascia d’età CYP (Children and young peolple)” aveva anticipato a Ilfattoquotidiano.it Robert Dingwall, membro del Comitato JCVI, “gli adolescenti sono intrinsecamente a basso rischio rispetto al COVID. I vaccini devono essere eccezionalmente sicuri per poterli inoculare. Dato il basso rischio di COVID per la maggior parte degli adolescenti, non è immorale pensare che possano essere protetti meglio dall’immunità naturale generata dall’infezione piuttosto che chiedere loro di correre il possibile rischio di un vaccino”.
La decisione arriva anche in base alle raccomandazioni della commissione tedesca sui vaccini, STIKO, che ha espresso parere identico il mese scorso: solo i bambini con condizioni patologiche (gravi) preesistenti dovrebbero ricevere il vaccino COVID. La mossa è invence in contrasto con le scelte prese in paesi come gli Stati Uniti, Israele e la Francia, dove i bambini sopra i 12 anni vengono regolarmente vaccinati. Mentre la strategia della Gran Bretagna è pienamente in linea con altri paesi come, appunto, Germania, Belgio, Olanda, Irlanda.
Allo stato attuale, in Gran Bretagna, gli adolescenti di 16 anni che sono considerati vulnerabili al COVID sono già ammissibili per i vaccini come parte del gruppo “6”, ovvero quello che si applica agli adulti dai 16 ai 65 anni considerati a “rischio”, e includono pazienti con cancro del sangue, diabete, asma grave, malattie renali e immunità abbassata a causa di malattie o trattamenti.
Un portavoce dell’NHS (National Health Service) ha anticipato al Telegraph: “Se la JCVI aggiorna la sua guida, l’NHS agirà rapidamente per riflettere qualsiasi cambiamento e continuerà a consegnare i vaccini COVID a coloro che ne hanno diritto il più rapidamente possibile, come ha fatto dopo gli aggiornamenti precedenti”.