“Il reddito di cittadinanza è come il metadone per i tossicodipendenti. Io sono per abolirlo”. La nuova offensiva politica alla misura anti-povertà del primo governo Conte – dopo quella congiunta di Matteo Salvini e Matteo Renzi, che ha addirittura lanciato l’idea di un referendum per abolirlo in quanto “diseducativo” – arriva da Giorgia Meloni. La presidente di Fratelli d’Italia che si lancia nell’ardito paragone presentando il proprio libro a Napoli, in risposta a una domanda del direttore del Mattino Federico Monga: “È una misura cretina e fatta male, una misura depressiva per la nostra economia, che ha favorito il lavoro nero e la disoccupazione“, attacca. “Considero vergognoso – prosegue – che, quando fu istituito, l’allora ministro dell’Economia (Giovanni Tria, ndr) alla domanda “cosa avete fatto per il Sud?” rispose “il reddito di cittadinanza”. È lo stesso principio del mantenimento a metadone per i tossicodipendenti: non voglio tirarti fuori dalla droga ma mantenerti nella tua condizione”, argomenta.

“Questo non significa che non ci debbano essere strumenti di sostegno”, precisa. “Noi abbiamo presentato un assegno unico universale, ma le caratteristiche devono essere completamente diverse dal reddito di cittadinanza”. Venerdì Meloni si era già scagliata contro la misura prendendo a pretesto un fatto di cronaca: “A Genova le forze dell’ordine hanno scovato 1.532 extracomunitari che lo percepivano indebitamente. Una frode milionaria ai danni dello Stato e uno smacco a tutti quegli italiani perbene che pagano le tasse e che, con determinazione, cercano di uscire da questa grave crisi economica”, scriveva su Facebook. “Il reddito di cittadinanza è una follia grillina che va abolita immediatamente. Dispiace che tutti i partiti che sostengono Draghi, abbiano votato contro l’ordine del giorno che ne chiedeva l’abolizione”.

All’ultima sparata della leader di estrema destra replicano sia dal Pd che dal Movimento 5 Stelle. “Ma non si vergogna Giorgia Meloni anche solo di pensare una cosa del genere? Orgogliosa di stare dalla parte di chi è in difficoltà. Orgogliosa di una misura di civiltà da difendere”, scrive su Twitter la deputata M5S Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione nel governo Conte II. Duro anche il responsabile economico dei dem Antonio Misiani: “Di fronte alla catastrofe sociale di un Paese in cui nel 2020 i poveri sono aumentati di un milione, la proposta di Giorgia Meloni (non da sola, purtroppo) è cancellare il reddito di cittadinanza. Che il reddito abbia tanti limiti e vada riformato è evidente”, ma “abolirlo di punto in bianco vorrebbe dire invece abbandonare al loro destino milioni di persone in condizione di bisogno, in una delle fasi economiche e sociali più difficili della storia del nostro Paese. Per questo – conclude – la proposta della Meloni è una fesseria. L’ennesima, che viene da una destra estrema che considera la povertà nulla di più che una colpa da espiare“.

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