Si va verso un cambio nell’approccio globale alla pandemia di coronavirus. Con diversi Paesi che possono contare su una campagna vaccinale ben avviata, si inizia a valutare la gravità della diffusione del virus concentrandosi più sulle vittime e i letti occupati negli ospedali nazionali che sul numero di contagi giornalieri, spesso legati alla mancata immunizzazione delle fasce più giovani della popolazione, meno soggette a sviluppi gravi della malattia. Ma se il Regno Unito, nel quale la variante Delta ha riportato il numero di casi quotidiani alla soglia dei 50mila, decide in controtendenza di eliminare ogni restrizione da Covid, c’è un Paese che a breve assumerà un approccio ancora più radicale: Singapore.

La città Stato a sud della Malesia, come comunicato alcune settimane fa dal governo, ha deciso di compiere un ulteriore passo verso la normalizzazione: non solo togliere limitazioni di viaggio, abbandonare il sistema di tracciabilità ed eliminare la quarantena in caso di arrivo dall’estero, ma addirittura è in procinto di smettere di contare i contagi giornalieri da coronavirus. Una scelta che rappresenta un allontanamento dal modello “trasmissione zero” adottato da diversi Paesi ma che richiede quarantene rigorose, stretti controlli e periodi di restrizioni. Un modello che, sostiene la task-force di Singapore, non è sostenibile né socialmente, soprattutto con la diffusione di nuove varianti, né economicamente. Quindi, non rimane che la convivenza col virus, nel tentativo di limitare il più possibile i danni legati al contagio: “La cattiva notizia è che il Covid-19 potrebbe non scomparire mai – avevano spiegato il ministro del commercio, Gan Kim Yong, il ministro delle finanze, Lawrence Wong, e il ministro della salute, Ong Ye Kung, in un editoriale sullo Straits Times – La buona notizia è che è possibile conviverci normalmente”.

La soluzione, ovviamente, prevede un alto tasso di popolazione vaccinata. Nel Paese, quasi il 50% della popolazione è totalmente immunizzata, mentre più del 70% ha ottenuto la prima dose, su una popolazione totale di 5,7 milioni di persone, ma il governo punta a offrire la copertura completa a due terzi dei suoi cittadini entro il 9 agosto. “I vaccini sono altamente efficaci nel ridurre il rischio di infezione e di trasmissione. Anche se sei infetto, i vaccini aiuteranno a prevenire gravi sintomi di Covid-19″, avevano infatti spiegato i ministri.

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