Due calciatori non hanno voluto effettuare il vaccino perché “si ritengono no vax e si è creato un piccolo cluster dal punto di vista clinico”. Vincenzo Salini, medico sociale dello Spezia e membro della Commissione Medica Figc, spiega così l’origine del focolaio che sta colpendo la squadra allenata da Thiago Motta. Al momento tra giocatori e staff si contano 11 positivi e la società è stato costretta dall’Asl di Bolzano (dove si trova in ritiro) a sospendere gli allenamenti di gruppo.
“Non convocare i no-vax? Questo spetta ai club, comunque è una percentuale bassa – ragiona Salini parlando a Radio Punto Nuovo – Penso che questo aspetto spinga ancora di più i calciatori a vaccinarsi. I calciatori vaccinati sono risultati positivi perché non abbiamo una copertura completa tra prima e seconda dose. Un calciatore dei due no-vax è risultato positivo e gli altri vaccinati avevano avuto da troppo poco la prima dose per avere la copertura”, spiega il medico.
“Io sono sicuro che allo Spezia, dopo la seconda dose, non avremo più problemi e così come con il green pass avremo gli stadi pieni per percentuali importanti. I calciatori dovrebbero vaccinarsi, ma noi possiamo fare solo opera di persuasione“, conclude Salini. Intanto, da due giorni lo Spezia si trova in isolamento nel ritiro di Prato dello Stelvio e ha ricevuto l’autorizzazione solamente a svolgere gli allenamenti individuali, sperando che dal prossimi giro di tamponi non emergano nuove positività.