Doveva essere un alloggio a prova di Covid e invece anche la “bolla” del Villaggio olimpico di Tokyo 2020 ha ceduto alla pandemia. Se fino a qualche giorno fa i casi positivi venivano riscontrati solamente tra gli addetti ai lavori, dando una prima parvenza di invincibilità del sito per il soggiorno degli atleti, ora le imminenti Olimpiadi sembrano minacciate anche “dall’interno” con la comparsa dei primi sportivi nella lista dei contagiati. Sono due gli atleti che hanno contratto il Covid, per un totale di persone positive nell’ambiente dei Giochi che ha già superato quota 50.
Il virus è riuscito a scivolare al di là dei protocolli stringenti e dello stato d’emergenza in cui il Giappone si era richiuso a scopo preventivo nei mesi scorsi. Nonostante i controlli capillari predisposti dal Comitato Olimpico Internazionale (ad oggi più di 30mila effettuati su 18mila atleti, supervisori, staff e giornalisti), alcuni sportivi del Villaggio hanno visto infrangersi le proprie aspirazioni Olimpiche a pochi giorni dalla cerimonia iniziale. Dopo il ritiro della squadra di canottaggio della Serbia alla scoperta di un atleta positivo durante i controlli all’aeroporto nella giornata di sabato 17 luglio, domenica è toccato a due calciatori del Sudafrica: il centrocampista Komohelo Mahlatsi e il difensore Thabiso Monyane. Positivo anche il video analyst della nazionale sudafricana. Insieme a loro tre è finita in quarantena anche tutta la squadra (considerata “contatto stretto” coi positivi) con il divieto di allenarsi. Intanto, il 22 luglio è in programma per loro il match contro la nazionale giapponese.
“Mi sembra che ci sia più ansia fuori che dentro il Villaggio”, dice Carlo Mornati, 49 anni. Lui è il segretario generale del Coni e capo della delegazione dell’Italia a Tokyo 2020, e parla proprio dalla capitale giapponese. “Da qui non si percepiscono isterismi“. L’impressione di Mornati è che molti guardano ai Giochi come se fossero un disastro annunciato, senza tenere a mente che quella di Tokyo è “un’Olimpiade in pandemia”. Per questo, continua il capo dell’Italia Team, “è irrealistico che non emergessero positività”, soprattutto se si pensa che il Villaggio arriverà a contenere 11mila persone diventando un vero e proprio paese.
Mornati racconta anche come gli atleti italiani stanno affrontando la vita nel Villaggio olimpico, tra distanziamenti, regole e accertamenti: “Siamo tutti tracciati e tutti isolabili. Mi raccomando sempre coi ragazzi: non andare in giro per niente e stare attenti”. Agli Azzurri è stata assegnata una palazina di una decina di piani, che si riempirà di 348 atleti in totale. “Tutti vaccinati”, specifica il segretario del Coni, esprimendo però preoccupazione per i sportivi delle altre nazioni che non lo sono (il 20% secondo le stime del Comitato Olimpico Internazionale). Di una cosa, comunque, si dice fiducioso: le Olimpiadi si faranno. “Non si torna indietro. Qualsiasi intervento si farà, sarà per tamponare”. Già rinviate di un anno, dopo gli incredibili sforzi compiuti dagli organizzatori e dalle federazioni sportive di tutto il mondo, dal Villaggio olimpico tutti attendono l’inizio dei Giochi come cosa certa, a prescindere dall’allerta che cresce non solo nel resto del Giappone, ma in tutto il mondo.