L'ex giocatore del Manchester City spara a zero sul ct della Nazionale: "Il merito non è suo, bensì dei giocatori. Ha vinto grazie a loro, non perché è un buon tecnico"
La storica vittoria dell’Italia contro l’Inghilterra nella finale di Euro2020 fa ancora male agli inglesi. A qualcuno più degli altri. È il caso di Wayne Bridge, l’ex giocatore del Manchester City che nel 2009 trovò in panchina Roberto Mancini, in veste di allenatore. Proprio lui, durante un’intervista a The Big Stage di Bettingexpert, ha dichiarato: “Mi ha fatto davvero male perché odio Mancini, tutti sanno che non lo amo. Non direi che è il peggiore che ho avuto, ma tatticamente non è eccezionale”. Parole al vetriolo quelle riportato dal Mirror, alle quali se ne aggiunge altre dello stesso tono: “Non solo la mia famiglia tifava per l’Inghilterra, ma tifava contro Mancini, quindi ci ha ferito ancora di più”, ha dichiarato Bridge.
Che tra i due non scorresse buon sangue era cosa ben nota, ma ormai sembrava acqua passata. E invece no: “Durante gli allenamenti giocavamo contro i manichini, come terzino mi veniva detto ‘la passi a lui o a lui, se la passi lì poi corri da quella parte, sennò da quell’altra. Giocare contro i manichini non è calcio“, ha aggiunto l’ex difensore inglese. Poi ha rivelato che il CT della Nazionale italiana non volesse mai essere messo in discussione, spesso se gli veniva posta una domanda si irritava e poteva anche rimandarti a casa, come accaduto (a suo dire) con Craig Bellamy. “Al Manchester City ha vinto la Premier League, quindi i tifosi lo adorano, ma il merito non è suo bensì dei giocatori“. E ancora ha sottolineato: “L’ha vinta grazie a loro, non perché è un buon tecnico”. Tuttavia poi ha dovuto ammette: “Quello che ha fatto con l’Italia è stato grande”.