Politica

Borghi (Lega): “Io sono vaccinato? Allora chiedete a un omosessuale se è sieropositivo”. Letta: “E noi dobbiamo dialogare con questi?”

La dichiarazioni in un Tweet per rispondere ai giornalisti che gli chiedono se è vaccinato. M5s: "Nel 2021 c'è ancora chi alimenta l’odioso pregiudizio che associa la sieropositività e l’Hiv alle persone lgbt, falso mito sfatato da anni"

È polemica dopo un Tweet di Claudio Borghi, deputato della Lega, che attacca i giornalisti che lo contattano per chiedergli se si sia vaccinato e li invita a chiedere a “un lgbt” se “sia sieropositivo o faccia la profilassi”. Tra le prime reazioni c’è stata quella del segretario Pd Enrico Letta che ha rilanciato il suo intervento online con la frase: “Coloro con i quali noi dovremmo negoziare e condividere norme contro la omotransfobia…”. Il riferimento è appunto al ddl Zan, in discussione in Senato e sommerso dagli emendamenti del Carroccio (e del centrodestra). Sempre su Twitter è intervenuto anche lo stesso deputato Pd Alessandro Zan: “Prima di chiedere mediazioni sul ddl Zan, Salvini sia coerente e cacci Borghi dal suo partito”. A lui Borghi ha controreplicato online cercando di giustificare il suo intervento: “Caro Zan dovrebbero cacciare te perché fai il parlamentare e non sai leggere”, ha scritto. “Io gli anni 80 li ho vissuti e trovo il pregiudizio di chi pensava omosessuale = sieropositivo altrettanto rivoltante e cretino di chi pensa che un non vaccinato = contagioso. Spero ancora si possa”. Poi, interpellato dall’agenzia Adnkronos, ha aggiunto: “Vedo in giro atteggiamenti moralmente intollerabili”, ha dichiarato, “tanto quanto era intollerabile negli anni ’80, che ho vissuto, la discriminazione degli omosessuali per assurdi timori di malattie. Condanno tutte le discriminazioni, evidentemente per molti sedicenti democratici non è così”.

Tutto è cominciato su Twitter, quando il parlamentare ha deciso di prendersela con i cronisti che lo contattavano per sapere se si è vaccinato: “Terzo giornalista che chiama per sapere se sono vaccinato”, ha scritto nel pomeriggio. “Finora sono stato gentile, al prossimo parte il vaffanculo e la cancellazione dalla lista dei contatti. Perché questi eroi la prossima volta che intervistano un LGBT non gli chiedono se sia sieropositivo e se faccia la profilassi?”. Poi, dopo le critiche, ha scritto: “Per gli analfabeti funzionali, si specifica che quanto scritto sopra significa considerare STUPIDA E SPREGEVOLE sia la domanda sulla profilassi che quella sulla vaccinazione. Perché quella che GIUSTAMENTE sarebbe considerata domanda CRETINA in un caso è approvata nell’altro?”.

Ma non solo il Pd ha attaccato la dichiarazione di Borghi. I 5 stelle sono intervenuto con una nota, chiedendo al Carroccio di prendere posizione: “Nel 2021 c’è ancora chi alimenta l’odioso pregiudizio che associa la sieropositività e l’Hiv alle persone lgbt, falso mito sfatato da anni. Le parole del deputato leghista riportano le lancette dell’orologio indietro nel tempo, quando lo stigma verso le persone di diverso orientamento sessuale era legato alla sieropositività. Ci auguriamo che la Lega prenda le distanze da parole così aberranti ancora più gravi perché scritte da un parlamentare della Repubblica”. A Montecitorio inoltre, ha preso la parola il forzista Elio Vito: “Claudio Borghi si deve scusare per le cose che ha scritto sui social”, ha dichiarato. “La Lega faccia pure ostruzionismo al ddl Zan, non lo approvi, ma ciò non toglie che basterebbe un minimo di buon senso per non dire certe scempiaggini”.