“Claudio Borghi si deve scusare per le cose che ha scritto sui social. La Lega faccia pure ostruzionismo al ddl Zan, non lo approvi, ma ciò non toglie che basterebbe un minimo di buon senso per non dire certe scempiaggini“. Lo ha dichiarato in aula alla Camera il vicepresidente del gruppo di Forza Italia, Elio Vito, stigmatizzando quanto scritto dal deputato leghista sui social. Borghi, nel criticare bruscamente i giornalisti che continuano a chiamarlo per sapere se si è vaccinato contro il Covid, ha scritto sul suo profilo Twitter: “Perché questi eroi la prossima volta che intervistano un lgbt non gli chiedono se è sieropositivo e se fa profilassi?“.
Parole che Vito ha letto in Aula. “Se Borghi si vaccina o non si vaccina – ha aggiunto Vito – poco importa ma eviti di fare dichiarazioni indegne che stanno generando una polemica altrettanto indegna. Chieda scusa a me, alla comunità e a tutti i cittadini che dovrebbe rappresentare con onore e decoro. Gettare nuovamente sulla comunità lgbt e sull’omosessualità lo stigma della sieropositività sia una cosa ignobile. La scienza – ha concluso il deputato di Forza Italia, che negli ultimi mesi si è distinto per essere uno dei sostenitori più convinti della legge contro l’omotransfobia – ha dimostrato che è inesatto ma soprattutto che tutto questo non c’entra nulla con la vaccinazione contro il Covid. Paragonare omosessualità e sieropositività è un gravissimo gesto di discriminazione“, ha concluso il vice capogruppo di Fi al quale il deputato del Pd, Filippo Sensi, alzandosi dal proprio scranno, ha stretto la mano per solidarizzare. Anche il segretario del pd Enrico Letta ha commentato, lapidario, le dichiarazioni: “Coloro con i quali noi dovremmo negoziare e condividere norme contro la omotransfobia…”. Di fronte alle critiche, Borghi ha cercato di rimediare, senza tuttavia smentire l’associazione: “Per gli analfabeti si specifica che quanto scritto sopra significa considerare stupida e spregevole sia la domanda sulla profilassi che quella sulla vaccinazione. Perché quella che giustamente sarebbe considerata domanda cretina in un caso è approvata nell’altro?”
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