Con le nuove norme sulla prescrizione “il 50% dei processi anche gravi” non si celebreranno alla luce dell’improcedibilità prevista dopo due anni per l’appello e uno per la Cassazione. A lanciare l’allarme è il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, ascoltato dalla commissione giustizia della Camera. Gratteri ha espresso il timore che “i 7 maxi processi che si stanno celebrando a Catanzaro per come è prevista oggi la norma saranno dichiarati improcedibili“, precisando che i processi che rischiano di non essere celebrati riguardano non solo i reati di mafia ma anche quelli contro la pubblica amministrazione. “Se io taglio il 50% dei processi, come le rapine o i reati gravi contro la pubblica amministrazione che non si celebreranno più in appello e in cassazione perché dato il numero dei magistrati si celebreranno solo i processi con detenuti, tutti gli altri andranno in coda”, quindi, ha spiegato il procuratore di Catanzaro “tutti i reati contro la pubblica amministrazione non arriveranno più in appello e questo è un grande allarme sociale e riguarderà la sicurezza. E pensiamo anche ai rapinatori o agli spacciatori di droga“. “Il fatto che noi lanciamo questi allarmi non è per un fatto personale perché i giudici lavoreranno molto di meno, non avranno più l’ansia di correre, è un fatto di sicurezza, di credibilità dello Stato”, ha ribadito Gratteri

Articolo Precedente

Giustizia, De Raho: “Nuova prescrizione mina la sicurezza del Paese. Conseguenze molto gravi nella lotta alla mafia e al terrorismo”

next
Articolo Successivo

Reggio Calabria, la cupola dei vigili urbani: furti di merce agli ambulanti, ricatti e auto cannibalizzate. Il gip: “Senso di impunità”

next