Fatti a motore

Auto usate, la tentazione è forte. Agli italiani piacciono di seconda mano

Il vantaggio economico su tutti, ma anche l'interesse per modelli fuori produzione: l'usato piace a 4 intervistati su 10 e fa crescere l'interesse per i veicoli elettrificati, soprattutto quelli ibridi

Tra la crisi economica post pandemica e gli incentivi stanziati dal governo nel decreto Sostegni bis, l’acquisto di un’auto usata sembra essere considerata dagli italiani un’alternativa sempre più interessante per sostituire il proprio veicolo.

Stando a quanto emerso da un’indagine svolta dalla società di consulenza Areté, almeno 4 italiani su 10 sono intenzionati ad acquistare un’auto usata, il 34% di questi per ragioni economiche e il 22% per passare a una categoria superiore a quella del veicolo attuale, ma senza eccedere nella spesa.

Del resto, se il governo dovesse procedere all’applicazione degli incentivi previsti nell’ultimo decreto Sostegni, il mercato dell’usato si farebbe di certo più vantaggioso, ricevendo circa 40 milioni di euro per i veicoli di ultima generazione – quindi si parla almeno di euro 5 ed euro 6 – e a seguito della rottamazione di una vettura con oltre 10 anni di età.

Fuori da ogni calcolo economico, c’è anche chi guarda all’usato perché interessato a modelli oramai fuori produzione e chi, invece, non se la sente di rischiare di subire furti o danneggiamenti su un’auto nuova.

Parlando di alimentazioni, poi, il campione è quasi spaccato a metà: se il 50% pensa ad acquistare auto di seconda mano con motorizzazione endotermica, un buon 40% guarda alle alternative elettrificate, principalmente ibride; il restante 10%, invece, punta a un veicolo usato elettrico puro.

Nonostante la difficoltà, per molti, ad affrontare una spesa come quella dell’auto – il 30% pensa di rimandarla al prossimo anno, mentre il 34% addirittura a quelli successivi – la tentazione del nuovo è comunque ancora forte.

Dei 6 italiani su 10 che rifiutano l’usato, oltre la metà vuole acquistare un’auto nuova per usufruire delle più recenti tecnologie di bordo, quali per esempio i sistemi di assistenza alla guida; il 24%, invece, lo fa per gli incentivi messi in campo anche in questo caso, mentre nel 15% degli intervistati emerge una vera e propria diffidenza nei confronti del mercato di seconda mano.