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La Coca-Cola Zero cambia gusto: succederà quello che accadde nel 1985?

Sono già arrivate nei negozi del Nord America le confezioni con la nuova Coca Zero e anche il packaging è cambiato, con una spinta vintage. Che l'obiettivo sia tornare al passato come look e avvicinarsi al gusto della Coca-Cola no zero? Quello che è certo è che il New York Times rileva le prime reazioni negative da parte dei consumatori. Il riposizionamento funzionerà o accadrà quello che è successo nel 1985?

di F. Q.

La “formula” della Coca-Cola Zero cambia. Non per noi. In Europa e in America latina stiamo bevendo già quello che berranno i consumatori del Nord America. Già, la bevanda non ha per tutti lo stesso sapore, o meglio, non aveva. Sono già arrivate nei negozi le confezioni con la nuova Coca Zero e anche il packaging è cambiato, con una spinta vintage. Che l’obiettivo sia tornare al passato come look e avvicinarsi al gusto della Coca-Cola no zero? Quello che è certo è che il New York Times rileva le prime reazioni negative da parte dei consumatori. Il riposizionamento funzionerà o accadrà quello che è successo nel 1985? Stiamo parlando di una delle più grandi operazioni di riposizionamento fatte da un brand globale. Al tempo venne chiamato ‘progetto Kansas“: dopo alcune ricerche di mercato si ebbe la certezza che molti consumatori preferivano il gusto Pepsi, più dolce. Venne allora immessa sul mercato la New Coke (ma solo negli Stati Uniti e in Canada). Dopo i primi fortunati giorni di vendite positive (l'”effetto curiosità fece certamente la sua parte) ecco che i consumatori iniziarono a scrivere lettere e a telefonare all’azienda di Atlanta, organizzando persino delle proteste: la New Coke non piaceva, bisognava subito tornare al vecchio gusto. Quando duro “l’esperimento”? 79 giorni. Ora, la grande multinazionale fa sapere che la nuova Coca Zero avrà un sapore “più iconico, delizioso, rinfrescante” (iconico?) e che gli ingredienti non cambiano: “Acqua, anidride carbonica, coloranti, acido fosforico, caffeina e benzoato di sodio”. Mentre i concorrenti di mercato si ‘sfregano le mani”, Raffaele Prandini, manager dell’azienda, ha fatto sapere che “le reazioni dei consumatori nei test di assaggio sono state molto positive”.

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