di Emanuele Montini*
A distanza di quasi vent’anni dall’ultimo condono, la nuova maggioranza Pd-Lega-M5s-Forza Italia-Leu, ha approvato il nuovo condono edilizio. La nuova sanatoria, prevista dal decreto legge n. 77 del 2021 all’articolo 33, e ampliata in sede di conversione, copre gli aspetti civili e amministrativi degli abusi edilizi.
Il procedimento si applica agli edifici residenziali abusivi realizzati prima del 1967 ma si può applicare, senza di limiti di tempo, anche ad ampliamenti abusivi su edifici residenziali originariamente legittimi o legittimati. La procedura è abbastanza semplice: il tecnico dovrà solo dichiarare che l’immobile intero è stato realizzato prima del 1967 o che l’edificio originario ampliato abusivamente aveva un permesso di costruire e presentare una comunicazione (Cila) al Comune specificando che si vuole utilizzare il Superbonus del 110%. Quando l’opera di ristrutturazione dell’edificio è completata, depositerà la piantina al Catasto, includendovi anche la parte abusiva e il gioco è fatto. Da quel momento l’abuso edilizio sarà liberamente vendibile sul mercato, mentre attualmente è vietato.
Che questa sia l’intenzione del legislatore e del Governo è stato chiarito quando, verso le 2 di notte del 20 luglio u.s. le Commissioni Ambiente e Affari Costituzionali della Camera dei Deputati hanno esaminato e bocciato la modifica al testo proposta dall’opposizione (Alternativa c’è, emendamento 33.260 Forciniti ed altri), dal seguente tenore: “restando comunque esclusa la possibilità di accatastare le parti dell’edificio oggetto di abusi edilizi”.
Quindi le opere abusive che potranno essere oggetto di sanatoria tramite il Superbonus saranno, a parte gli interi edifici abusivi dichiarati esistenti prima del 1967, anche singole opere tra le più variegate come le nuove finestre, le chiusure di balconi e verande, i piani in più o le stanze in più e le modifiche delle parti strutturali dell’edificio. In quest’ultimo caso la maggioranza, inoltre, ha approvato un emendamento, nella stessa seduta del 20 luglio notte, con la quale ha escluso la necessità di avere, tramite Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), il certificato di agibilità dei locali. Pertanto si potranno spostare o eliminare muri e colonne portanti, senza che nessun tecnico professionista asseveri che l’immobile permane in stato di sicurezza e stabilità statica.
A questo quadro allucinante si aggiunge il fatto che, probabilmente per la prima volta al mondo, il condono edilizio non solo non costa nulla, ma l’abusivo viene addirittura premiato per averlo fatto con il pagamento del 110% del Superbonus, corrisposto direttamente dallo Stato.
Ci si augura che il Governo e il Parlamento rinsaviscano e pongano i dovuti correttivi a questa norma, già dal 22 luglio all’esame dell’Aula della Camera dei Deputati, in quanto rappresenta una vera e propria sanatoria edilizia finanziata dallo Stato.
*Avvocato e Responsabile Ufficio Legislativo Italia Nostra ONLUS