Da alcuni anni abbiamo visto come il mercato degli smartphone ricondizionati abbia segnato una svolta per chi vuole acquistare un smartphone garantito con un prezzo minore rispetto a quello del nuovo. Ai clienti piace questa formula di acquisto e, secondo una ricerca di Counterpoint, nella seconda metà del 2020 è aumentata del 4% rispetto ai primi 6 mesi dello stesso anno. Ma la notizia non si ferma qui perché c’è da segnalare che i dati sono in crescita da svariato tempo, con un anno 2020 migliore del 2019 e così via.

Inoltre, secondo il sito di ricerca Counterpoint, la pandemia ha giocato un ruolo chiave nella proliferazione di smartphone ricondizionati in quanto nel 2020 – anno che ha subito la maggior parte di blocchi e restrizioni a livello sociale – se ne sono prodotti meno. Alcuni sono stati rimpiazzati dai ricondizionati che hanno preso il loro posto nelle mani dei clienti.

L’indagine eseguita è stata estesa a tutto il mondo e ha raccolto dati negli Stati Uniti, America Latina, Europa, Sud Est asiatico, Africa e India (come mostra l’immagine con i relativi grafici). Gli smartphone ricondizionati maggiormente venduti, nemmeno a dirlo, sono stati quelli Apple che mediamente avevano fino a 3 volte più alto il loro prezzo rispetto a quello degli altri brand concorrenti.

Inoltre, sempre parlando di dispositivi made in Cupertino, l’affermazione del 5G non ha influito affinché i clienti acquistassero smartphone ricondizionati dotati della “sola” tecnologia 4G. Counterpoint riferisce con i suoi dati che l’incidenza del mercato ricondizionato aumenterà ancora nel 2021 e a trainare gli acquisti sarà un prezzo medio di vendita a volte significativamente più basso rispetto allo stesso prezzo del modello nuovo. E, ancora una volta, Apple potrebbe aumentare ancora di più la sua base installata.

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