L'impianto nell'area di Tor di Valle non vedrà mai la luce. L'Assemblea capitolina ha infatti revocato l'interesse pubblico per la struttura dopo le indicazioni da parte della società sportiva. Il rischio è che Eurnova, la società che avrebbe dovuto costruirlo, ricorra a vie legali
L’Assemblea capitolina ha revocato l’interesse pubblico sull’area di Tor di Valle su cui avrebbe dovuto sorgere lo stadio dell’As Roma. Si apre una nuova fase, da oggi, per il futuro dell’impianto calcistico e del club giallorosso. “Oggi voltiamo pagina. Ora guardiamo al futuro. Lo stadio della Roma voglio che sia realizzato. Lo chiede la città, lo chiedono i tifosi giallorossi e anche la società. Ci vedremo al più presto con i Friedkin: è il momento di far diventare il sogno di tanti realtà”, ha affermato la sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Siamo pronti fin da domani ad accogliere le proposte che arriveranno dalle squadre di calcio della Capitale e valutarle al fine di permettere ai tifosi e ai cittadini romani di poter vivere un evento, uno spettacolo come quello di una partita di calcio in un posto confortevole e in uno stadio moderno”, ha detto il capogruppo del M5s in Campidoglio Giuliano Pacetti.
A oggi in pole per il nuovo stadio dell’As Roma ci sarebbero due aree: una limitrofa al Gazometro e un’altra nell’ambito dello Sdo Pietralata, vicino alla stazione Tiburtina. Nel primo caso, zona Ostiense, oltre a problemi di viabilità potrebbero esserci criticità dal punto di vista dei vincoli: si tratta di un luogo su cui insistono diversi reperti di archeologia industriale, le possibilità di intervenire cambiando completamente il volto della zona potrebbero essere soggette a limitazioni. A Pietralata, a ridosso della stazione Tiburtina, la situazione viaria e del trasporto pubblico è invece meglio predisposta ma c’è comunque da lavorare per potenziare il sistema della mobilità e renderlo idoneo ai flussi di un impianto con una capienza di decine di migliaia di spettatori.
La revoca dell’interesse pubblico su Tor di Valle, all’ordine dei lavori dell’Aula Giulio Cesare già da un paio di settimane, è arrivata soltanto ieri all’attenzione dell’Assemblea capitolina ma è stata licenziata, oggi, in seconda convocazione, ovvero con un numero legale più basso (16 consiglieri su 24) e con il supporto di una parte delle opposizioni. Il via libera è arrivato con 17 voti favorevoli su 17 votanti. Tredici i consiglieri del M5s che hanno votato favorevolmente, due quelli del Pd dopo l’approvazione da parte dell’Aula di sette emendamenti alla delibera di giunta, uno di Sinistra per Roma. Fratelli d’Italia, presente con due consiglieri, non ha partecipato al voto garantendo comunque il numero legale.
La sindaca Raggi aveva auspicato già nella serata di ieri, martedì 20 luglio, un via libera all’atto, tuttavia, le incertezze sul numero di votanti del M5s e un’interlocuzione aperta con le opposizioni – che oggi hanno ottenuto l’approvazione di quattro ordini del giorno (FdI) e sette emendamenti (Pd-SpR) – ha fatto cadere due volte il numero legale e rinviare a oggi la seduta. La sindaca ha quindi ringraziato tutti “i consiglieri di maggioranza e opposizione”. Ora bisognerà vedere che tipo di azioni metterà in campo Eurnova, la società di Parnasi, che in una lettera al Campidoglio e alla Corte dei Conti aveva paventato l’ipotesi di ricorsi perché “nell’assumere l’incomprensibile iniziativa” della revoca “si espone Roma Capitale all’obbligo di risarcire gli enormi danni che si causerebbero ove detta proposta venisse accolta dall’Assemblea, sol perché, nella fretta di aderire acriticamente alle richieste della As Roma, nemmeno ci si è premurati di verificare la perdurante vigenza delle norme sulle quali detta iniziativa è stata fondata”, si legge nella missiva. “Come sapete, l’AS Roma non voleva più il progetto Tor di Valle – ha precisato Raggi, oggi su Facebook -. Per questo in Assemblea capitolina oggi abbiamo votato la revoca della precedente delibera di interesse pubblico, chiudendo definitivamente quel capitolo” e ora “questo progetto porterà investimenti per la città ma soprattutto lavoro che in questo momento di ripartenza, dopo la crisi dovuta al Covid, è la priorità per tantissime persone”.
Non si è fatta attendere la replica di Eurnova: “L’Assemblea di Roma Capitale ha scritto una delle pagine più tristi dell’urbanistica per soddisfare un interesse elettorale – scrive la società in una nota – La sindaca ha infatti accolto il voto della delibera che revoca l’interesse pubblico sull’area di Tor di Valle annunciando un incontro con la proprietà della A.S. Roma, ulteriore evidenza che tale decisione è stata portata avanti non nell’interesse dei cittadini ma per ottenere il favore di una società di calcio. Come sottolineato nel dibattito in Aula, infatti, la delibera, tra le altre cose, lascia orfani i cittadini dei numerosi interventi di pubblica utilità a miglioramento del quadrante. Del resto – aggiunge Eurnova – la procedura cui si è dato corso risulta palesemente illegittima e per questo motivo un team di avvocati è già in fase avanzata di lavoro e depositerà tutti gli atti volti a dimostrare l’invalidità e l’inopportunità della delibera approvata oggi e i danni che la società proponente ha subito e di cui dovrà essere risarcita, come già spiegato nelle precedenti comunicazioni inviate in via bonaria anche ai singoli consiglieri. Al di là delle questioni che i tribunali, in tutte le sedi, dovranno valutare, – conclude la nota – resta il fatto che davanti al mondo dei grandi investitori Roma Capitale ha di nuovo dimostrato di non essere in grado di guidare processi lineari e di dare certezze a chi vuole creare lavoro e sviluppo a Roma”.