La creazione di una nuova autorità Ue contro il riciclaggio e il finanziamento di attività terroristiche è al centro del pacchetto di misure presentate dalla Commissione per arginare il fenomeno. La nuova autorità proposta si chiamerà Amla (Anti-money Laundering Authority) e si occuperà di coordinare gli enti nazionali preposti allo stesso tipo di controllo, per assicurare che le regole Ue siano applicate in modo corretto in tutti i Paesi Ue. Il riciclaggio di denaro, infatti, rappresenta circa l’1% del Pil annuo dell’Ue. “Stiamo parlando di molti miliardi di euro collegati ad attività illecite” che “hanno un impatto su tutta la società” hanno spiegato il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis e la commissaria per i Servizi finanziari, Maried McGuinness, ricordando gli oltre 200 miliardi di fondi sospetti che tre anni fa transitarono dalle filiali estoni della Danske Bank senza che nessuno se ne accorgesse.
L’Amla – Un po’ come la creazione di una procura europea, in grado di vigilare contro i reati fiscali, la nuova autorità pensata dalla Commissione Ue sosterrà le unità nazionali per migliorarne l’efficacia. Si occuperà dei proventi del crimine e del traffico di droga, ma anche di elusione, finanziamento del terrorismo, tratta di esseri umani e corruzione. Secondo la proposta, che dovrà essere negoziata con il Parlamento e il Consiglio europeo, l’Amla sarà infatti in grado di supervisionare e coordinare le attività nazionali, per “affrontare rischi imminenti”. Sarà composta da 250 dipendenti e verrà costituita nel 2023, per poi avviare alcune delle attività nel 2024 ed essere pienamente operativa nel 2026. Si terrà in piedi grazie al finanziamento al 25% dal bilancio dell’Ue e per il 75% dalle istituzioni finanziarie vigilate. La sede della nuova autorità, come avviene di norma, sarà decisa dal Consiglio, ma il presidente della commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, nonché coordinatore di Fi, Antonio Tajani ha già detto che il governo dovrebbe fare avanti Roma come sede dell’agenzia nascente.
Le altre misure – Tra le altre misure previste dal pacchetto presentato ieri ci sono anche le nuove regole per la trasparenza dei trasferimenti in criptovalute e il tetto di 10mila euro per i pagamenti in contanti. Le criptovaute come i Bitcoin non vengono considerate dalle norme Ue, ma la Commissione punta a rendere tracciabili i dati di fornitori e clienti. Sempre nell’ottica di contrastare il finanziamento del terrorismo saranno anche vietati i portafogli di asset crittografici anonimi. E’ la prima volta poi che la Commissione propone l’introduzione di un tetto, seppur non così basso, di 10mila euro per i pagamenti in contanti. La misura rispetterebbe però i limiti inferiori già presenti in circa due terzi dei Paesi Ue (2mila in Italia). Inoltre, dopo le liste dei paesi considerati paradisi fiscali, la Ue propone di stilare quelle delle nazioni che non hanno norme adeguate contro il riciclaggio di denaro sporco e per contrastare i flussi sospetti. In altre parole, un paese che già figura nelle liste dell’organismo di vigilanza globale contro il riciclaggio e il terrorismo (Financial Action Task Force – Faft) sarà automaticamente incluso anche negli elenchi di Bruxelles che potrebbe comunque aggiungere paesi con legislazione con conforme agli standard dell’Ue in maniera autonoma, riservandosi anche la facoltà di applicare sanzioni.