Oggi è prevista un’unica dose entro 6 mesi dalla guarigione: "Così molti cittadini che facevano una dose di vaccino, avevano poi difficoltà ad ottenere il green pass, e ciò perché in alcune regioni la dose era somministrata magari dopo i sei mesi previsti"
Nei prossimi giorni cambieranno le regole per le persone guarite dal Covid che vorranno vaccinarsi: potranno effettuare una unica dose di vaccino entro 12 mesi dal primo tampone positivo dopo la malattia. Ad annunciare il cambiamento è stato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, precisando che si estendono così i tempi della normativa attuale, che prevede un’unica dose vaccinale entro 6 mesi dalla guarigione. Ciò, ha precisato, “sulla base delle nuove evidenze scientifiche” relative alla durata della immunità. Un provvedimento in merito, ha annunciato Costa, “verrà adottato in tempi brevi, già probabilmente entro questa settimana”. Quello che è accaduto, spiega Costa, è che “molti cittadini che hanno contratto Covid-19 e che facevano una dose di vaccino, avevano poi difficoltà ad ottenere il green pass, e ciò perché in alcune regioni la dose era somministrata magari dopo i sei mesi previsti. Quindi, la piattaforma del sistema non faceva generare il green pass dal momento che l’algoritmo prevedeva la vaccinazione per i guariti entro i sei mesi”. Se l’immunizzazione veniva quindi effettuata a sei mesi e 1 giorno, ad esempio, il sistema non riconosceva l’unica dose come ciclo completo – come è previsto che sia per i soggetti che hanno già contratto Covid-19 – ma classificava in automatico quella vaccinazione come incompleta e necessitante di una seconda dose ai fini del green pass. Questo, ha affermato Costa, “è un problema che riguarda già qualche migliaia di cittadini e che ora risolveremo”.
Il sottosegretario, poi, ha parlato della campagna vaccinale in generale, sottolineando che “le vaccinazioni procedono al ritmo di 500mila dosi somministrate al giorno. Al momento – ha aggiunto – oltre 28 milioni di italiani si sono vaccinati con un ciclo completo pari al 52% della popolazione”. Costa poi non ha nascosto che esiste un problema in vista della riapertura dell’anno scolastico: “Siamo di fronte ancora a 200mila docenti non vaccinati. Non possiamo permetterci – ha spiegato – di ricominciare l’anno non in presenza, non possiamo farlo ai ragazzi”. E per raggiungere l’obiettivo “non si può che passare dalla vaccinazione del personale scolastico. Mi auguro che in questi giorni si possa fare sensibilizzazione“.
Per quanto riguarda i nuovi parametri e i nuovi colori delle Regioni, il sottosegretario ha annunciato che sarà fondamentale “essere puntuali e precisi nel fare interventi specifici laddove si creassero delle criticità ma, rispetto ai parametri per i colori delle regioni, l’intendimento è mantenere per tutte lo stesso schema”. Nessuna distinzione in base alla grandezza, quindi, come richiesto da alcuni governatori. Sul cambiare parametri, ha ribadito Costa, “c’è un percorso condiviso con le regioni: visto il quadro attuale dobbiamo dare meno peso ai contagi e far pesare di più gli ospedalizzati e le terapie intensive“.