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Brunello Cucinelli: “Presto in azienda solo con Green Pass. Ai miei dipendenti che rifiutano il vaccino dirò: ‘Ti pago ma non lavori'”

L'imprenditore della moda ha ipotizzato, in due diverse interviste a Repubblica e La Stampa, un'aspettativa retribuita di sei mesi per i suoi dipendenti che non si vaccinano, in modo da non farlo stare a contatto con chi è vaccinato

“Non voglio parlare per gli altri, ma non si possono stravolgere il funzionamento dell’azienda, le competenze e gli stipendi delle persone. Sono inoltre fiducioso che presto il governo interverrà per dirimere la questione. Del resto chi non è vaccinato non potrà viaggiare e andare al ristorante, ma in azienda ci passi 9 ore al giorno e il rischio a cui esponi chi ti sta al fianco è molto più alto“. Così Brunello Cucinelli interviene nel dibattito nato dalla proposta di Confindustria di prendere provvedimenti nei confronti dei lavoratori che non si vaccinano e istituire l’obbligo di Green Pass nelle aziende. L’imprenditore della moda ha ipotizzato, in due diverse interviste a Repubblica e La Stampa, un’aspettativa retribuita di sei mesi per i suoi dipendenti che non si vaccinano, in modo da non farlo stare a contatto con chi è vaccinato.

“Come dissi al generale Figliuolo – racconta Cucinelli, ‘il signore del cachemire’- il problema a questo punto non sono i vaccini, ma chi li rifiuta“. ”Un mesetto fa autorizzati dalla Asl, abbiamo vaccinato tutti in tre giorni. Adesso c’è un problema vero, l’1% non immunizzato. Sono gli stessi dipendenti a dirci che non vogliono lavorare a contatto con chi rifiuta il vaccino, non si sentono sicuri. Si lavora assieme e, nell’ultimo anno e mezzo, abbiamo saputo chi non vedeva l’ora di vaccinarsi. Finché posso cercherò di convincere chi è contrario al vaccino sotto il profilo umano, poi, se chi fa le norme non prende provvedimenti, mi muoverò io. Noi facciamo assemblee trimestrali, la scorsa settimana c’è stata la prima: tutti fuori, senza mascherina. Capisce che chi non si vaccina rappresenta un problema. Ho deciso che, finché non cadrà l’obbligo di mascherina all’interno degli ambienti di lavoro, potremo venire anche senza pass. Da quando potremo toglierla, però, la carta verde sarà obbligatoria. Sono sicurissimo: i nostri governanti ci daranno un’indicazione chiara”.

“Vorrei precisare – prosegue l’imprenditore – che fin da subito abbiamo messo la sicurezza dei nostri dipendenti al primo posto. Da mesi abbiamo tre medici che lavorano per il gruppo e che in qualunque momento, se non stai bene, vanno a casa e fanno il tampone al dipendente e alla famiglia. Infatti su 1200 persone, abbiamo registrato solo 27 casi, una bella soddisfazione”. Inoltre, aggiunge, “su 1.200 dipendenti meno dell’uno per cento non è vaccinato e chiaramente in azienda si è venuto subito a sapere chi erano. Ora, come è logico che sia, i ragazzi che prima lavoravano allo stesso tavolo, non vogliono più stare a contatto con chi ha scelto di non vaccinarsi. In generale, comunque la risposta è stata molto positiva e ne sono orgoglioso. Anche per questo due settimane fa ho chiesto un incontro al presidente Mario Draghi, sono stato subito ricevuto e mi sono emozionato”.

Per questo motivo, sottolinea ancora l’imprenditore, “ho fatto una grande assemblea riunendo nel parco antistante i nostri stabilimenti a Solomeo, tutti i dipendenti presenti e distanziati. Ho portato loro i saluti e gli auguri del presidente Draghi, dicendo che presto il governo sarebbe intervenuto a regolare i prossimi passi e che verosimilmente presto potremmo essere autorizzati a recarci in azienda senza le mascherine, ma a quel punto potranno entrare solo coloro che hanno il Green Pass. Un principio che vale anche per chi viene a trovarci e per i collaboratori esterni”. Tra i dipendenti, aggiunge, “in molti erano commossi, è stato un anno e mezzo complesso, il mio dovere è proteggere l’azienda e i dipendenti. Non posso imporre a nessuno di fare questa scelta, ma non posso neppure mettere a rischio chi ha scelto di vaccinarsi. Ho un caro amico, che ha già fatto due volte il vaccino e da 11 giorni è a letto con la febbre a quaranta perché ha preso una variante del Covid. Questa non è un’influenza, è una cosa grave…”. Dunque, conclude Brunello Cucinelli, se alcuni dipendenti non vorranno vaccinarsi, “la mia proposta per loro è quella di stare a casa con un’aspettativa di sei mesi retribuita e poi si vedrà. Dio vede e provvede. Io non voglio certo licenziare nessuno“.