di Giorgio Volpe
Da Bersani a Confindustria, in queste ultime ore si assiste alla materializzazione di uno schieramento trasversale favorevole all’introduzione di una vera e propria estorsione del consenso informato alla vaccinazione anti-Covid, con annesso scarico di responsabilità da parte della classe politica.
Autorevoli costituzionalisti hanno già chiarito che non sussiste alcun impedimento all’emanazione di una legge che imponga l’obbligo di vaccinazione anti-Covid. Ci sono molti precedenti per altre tipologie di vaccino e se anche si volesse obiettare che in questo particolare caso stiamo parlando di trattamenti sperimentali, nulla vieta alla classe politica di effettuare una valutazione del rapporto costi/benefici e assumersi la piena responsabilità di una legge che obblighi parte o tutta la popolazione a vaccinarsi.
Da cittadino, non avrei alcun problema a rispettare un obbligo stabilito dalla legge, perché se anche avessi dei dubbi personali alimentati dalla varietà di opinioni degli addetti ai lavori non esiterei un istante a conformarmi alle disposizioni di una legge firmata e approvata da soggetti con nome e cognome. Non avrei problemi ad accettare un obbligo presentato come tale da uno Stato che si assume tutta la responsabilità morale, politica e direi anche civile di una scelta di così grande impatto sulla popolazione.
Ciò che trovo odioso e vigliacco è l’atteggiamento di chi, non volendo assumersi alcuna responsabilità, propone forme di ricatto per estorcere il mio consenso informato. Finché si tratta di andare allo stadio, in discoteca o anche al supermercato, transeat. Quando si parla di lavoro e quindi di dignità ed esigenze fondamentali per la sopravvivenza di un individuo, però, la mia capacità di comprensione si vaporizza e resta solo il disprezzo per tanta vigliaccheria.
Se vuoi lavorare devi acconsentire a vaccinarti, è questo il concetto? Una vera vaccata che dimostra ancora una volta – se mai ce ne fosse ancora bisogno – la totale inconsistenza della nostra classe politica, esperta unicamente nell’arte dello scaricabarile. Ripeto: non avrei alcun problema a conformarmi a un obbligo stabilito dalla legge, ma il mio foro interno è e resterà inviolabile. Nessuno potrà mai costringermi a esprimere un parere che non mi appartiene, né a forzare i miei dubbi con metodi vigliacchi e obblighi surrettizi.
Cari politici, volete che tutti si vaccinino? Abbiate il coraggio di fare una legge e metterci la faccia di fronte al popolo italiano e di fronte alla Storia. Ricorrendo ai ricatti dimostrerete ancora una volta di essere un branco di smidollati incapaci.