Giorni di liste nelle coalizioni che appoggiano i candidati a sindaco di Roma: tra accordi che si stringono, e altri che si infrangono, sia il centrosinistra che il centrodestra hanno presentato le prime liste. La campagna elettorale, però, si sta giocando su un tema: il vaccino, con i casi di positività al Covid che aumentano anche a Roma.

IL CENTROSINISTRA – Per Roberto Gualtieri sindaco ad oggi ci sono cinque liste, oltre a quella del Partito democratico: Sinistra civica ecologista, riunisce Liberare Roma, Sinistra per Roma, Sinistra italiana, Articolo Uno, Partito socialista italiano, È Viva; Roma futura, con Giovanni Caudo, arrivato secondo alle primarie, ha raccolto il consenso di Pop di Marta Bonafoni, Volt, Possibile, Green Italia; una lista civica, guidata da Alessandro Onorato, eletto in Campidoglio con la lista Marchini, non si ricandiderà ma è sostenuto da Tobia Zevi, candidato civico ai gazebo del 20 giugno; lista dei Verdi; lista di Demos. Per Gualtieri la presenza di tante liste è segno di “una coalizione larga, plurale e aperta”, tuttavia in principio un tentativo di lista unitaria c’era stato tra le sigle dei primi due schieramenti, ma qualcosa s’è rotto. Secondo indiscrezioni, all’origine della frattura, l’impostazione dettata da Caudo con “un’impostazione finalizzata a escludere una riconoscibile presenza della sinistra politica”.

IL CENTRODESTRA – Per Enrico Michetti sindaco, oltre alle liste dei gruppi politici principali della coalizione (FdI, Lega e FI) è intanto stata annunciata la lista di Rinascimento di Vittorio Sgarbi e Cambiamo di Giovanni Toti, con l’appoggio di diverse realtà civiche: per ora ci sono gruppi come Cantiere Italia, Democrazia del popolo e Rivoluzione animalista. La lista punta a rafforzarsi per avere un peso maggiore in coalizione: tre esponenti della Lega, provenienti dal Municipio XV, hanno annunciato il loro passaggio a Rinascimento-Cambiamo: sono Silvio Barone, Nicoletta Quinziato e Gusman Fuligni. Il gruppo, poi, è andato in pressing su alcuni nomi che provengono dalle fila degli ex che hanno militato in Campidoglio con la sindaca Virginia Raggi, ma anche su vip. Sgarbi ha fatto sapere di aver contattato gli ex assessori di Raggi, Massimo Colomban e Marcello Minenna, l’ex capo di gabinetto Carla Raineri, ma anche Sergio Japino e Renato Zero.

IL MOVIMENTO 5 STELLE – Per il bis di Raggi, a oggi, si lavora su due fronti. Da un lato una lista civica a cui sta lavorando il Comitato per Virginia che all’Hive hotel di Roma ha organizzato una cena di gala con professionisti, medici, avvocati, commercialisti, imprenditori e tra i quali erano presenti anche due ex ministri dei governi Prodi, Alessandro Bianchi e Alfonso Pecoraro Scanio. Dall’altro lato si sta lavorando alle liste dei pentastellati: il comitato politico è guidato, tra gli altri, dai consiglieri capitolini, il capogruppo Giuliano Pacetti e il fedelissimo Paolo Ferrara. Secondo quanto si è appreso le liste dovrebbero essere pronte entro la fine di luglio, insieme ai nomi per le presidenze dei municipi. Per la sede del comitato civico della sindaca uscente è stata scelta la zona del Collegio romano.

AZIONE – Unica lista, invece, per Carlo Calenda: “Calenda sindaco” e comitati elettorali sparpagliati a grappolo in città. A oggi l’ex titolare del Mise ha aperto già tre sedi e nella prossima settimana ne inaugurerà una a Trastevere. Per lo più dato per quarto nei sondaggi, Calenda però ha certamente il merito d’essere il grande animatore della campagna elettorale di Roma 2021.

IL VACCINO – Sui social è stato il leader di Azione a proporre: “Dato il momento delicato, sarebbe importante che tutti i candidati invitassero i romani a vaccinarsi”. L’invito è finito nel vuoto, o meglio nel fuoco delle polemiche elettorali tra i tre concorrenti d’area progressista, e con Calenda e Gualtieri che hanno accerchiato Raggi, risultata positiva al Covid e poi guarita a novembre. “Non è una questione sulla quale puoi semplicemente sottrarti, ti sei vaccinata o no?”, ha incalzato Calenda. Ha rincarato la dose Gualtieri: “Avrebbe dovuto dare il buon esempio invitando, da tempo, tutti i romani a farlo”. E ieri la sindaca ha sbottato: “Mi si vuole affibbiare l’etichetta di no vax: non sono no vax. Seguo la legge e i consigli medici. Se i mei avversari vogliono fare campagna elettorale su questo hanno già sbagliato tutto. Non posso accettare consigli da Zingaretti che pochi mesi fa andava a fare aperitivi a Milano dicendo che il Covid era un’influenza”.

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