"Succedeva che non si facesse sentire per giorni - dice un amico di La Fauci al Corriere -. Soprattutto quando scriveva i suoi libri, si isolava"
“Sembravano mummie”. Così ha detto al Corriere della Sera il soccorritore che ha trovato i corpi senza vita dello scrittore Christian La Fauci e della madre. “Lui era steso sul letto, a pancia su ed era chiaro che non stava dormendo. In un’altra stanza, la madre. Anche lei a letto, supina, vicino a un macchinario per la ventilazione dei polmoni. La finestra della camera era leggermente aperta”, ha spiegato ancora, come riporta il quotidiano milanese. Il poliziotto ha cercato indizi che potessero chiarire i motivi della tragedia nei quadernetti che si trovavano ancora accanto al cadavere dello scrittore ma all’interno vi ha trovato solo appunti sparsi sul calcio inglese e sul Genoa, la squadra per cui tifava e per la quale si era trasferito a vivere proprio a Genova, in un elegante palazzo del quartiere Marassi.
Nell’appartamento non sono stati trovati né segni di effrazione né tantomeno di violenza, quindi la conclusione a cui sono giunti gli inquirenti è che si sia trattato di una tragedia della solitudine. “Succedeva che non si facesse sentire per giorni – dice un amico di La Fauci al Corriere -. Soprattutto quando scriveva i suoi libri, si isolava“. In più, non stava più lavorando al suo programma radiofonico e così, nel cuore di luglio, nessuno si è accorto della sua assenza: Christian deve essere morto per cause naturali e la madre, allettata e non autosufficiente, non è stata in grado di chiedere aiuto ed è morta di stenti. Sulle cause e sui tempi farà luce la procura, che ha aperto un fascicolo con un’ipotesi tecnica di reato di omicidio colposo al solo scopo di disporre l’autopsia.