La Corte costituzionale in Italia esiste solo a livello nazionale, in Germania invece, anche i Länder hanno la propria. In Baden Württemberg quest’anno dovevano essere ricoperti sei posti: cinque sono stati assegnati alla prima tornata elettorale, rispettivamente a quattro candidati dei Verdi e ad uno della Cdu, mentre il sesto è stato aggiudicato il 21 luglio, solo alla terza votazione, al candidato di Alternative für Deutschland (AfD), Bert Matthias Gärtner, originario di Dresda. Ciò che ha creato scalpore nel Land è che il consulente d’impresa è stato incaricato dal Parlamento di Stoccarda con 37 voti a favore, 32 contrari e 77 astensioni, ma la AfD conta solo 17 deputati. Approfittando del voto segreto ci sono dunque stati 20 voti provenienti da altri partiti.
I componenti ed i loro sostituti, nove in tutto, della Corte costituzionale del Land vengono eletti per nove anni tra candidati che possono essere proposti da ogni frazione parlamentare. Tre componenti della corte devono essere dei legali professionisti, tre avere quantomeno l’idoneità a diventare magistrati e tre possono avere anche un’altra formazione. Per ciascun gruppo parlamentare, il componente ed il suo sostituto devono essere rinnovati ogni tre anni. Gärtner non è il primo giudice targato AfD e al partito, in quanto rappresentato nel Parlamento, sarebbe comunque toccato un posto. Quello che ha sorpreso è che sia stato eletto a maggioranza di voti non della sua formazione, nonostante tutte le forze politiche abbiano sempre negato di voler scendere a compromessi con la AfD che, tra l’altro, è sotto osservazione dei servizi nazionali di sicurezza dell’ordine costituzionale, il Verfassungschutz, per il sospetto di collusioni con l’estrema destra. Il caso ricorda l’elezione di Thomas Kemmerich (Fdp) come Governatore della Turingia con i voti della AfD e Cdu nel febbraio 2020. La Cancelliera Angela Merkel definì questa scelta “imperdonabile”, una sintesi che però è stata impugnata davanti alla Corte costituzionale federale.
Gärtner, che collabora nel Landtag con la deputata della AfD Carola Wolle, dopo i primi due tentativi andati a vuoto, secondo il Tagesspiegel, ha scritto una lettera di presentazione con il suo curriculum personale e di lavoro evidenziando il proprio impegno onorifico per i bambini con tumore ed handicap mentale. Bernd Gögel, capo frazione della AfD confermando che Gärtner ha scritto ai capi frazione degli altri gruppi, evidenzia piuttosto che si era offerto di presentarsi con ogni frazione parlamentare, ma nessuna ha accettato. A giudicare dalle reazioni trasversali di tutti i partiti è difficile dunque capire come sia potuto diventare uno dei membri sostituti nell’alveo dei tre non giuristi della Corte costituzionale.
Il capogruppo della Spd, Sascha Binder, ha postato su Twitter un filmato in cui si dice “indignato” e la formazione ha rincarato con altri commenti e lo slogan “non si votano i nemici della Costituzione nella Corte costituzionale”, accusando poi apertamente i Verdi di essersi colpevolmente astenuti. Il capo frazione Uli Sckerl in effetti ha indicato che “nessun componente del gruppo verde ha votato per il candidato della AfD, nelle nostre fila ci sono stati solo voti negativi e astensioni”. Il deputato Cem Özdemir ha però corretto il tiro in un tweet segnalando che per i candidati della AfD si può esprimere solo un diniego. Bernd Riexinger dei Linke ha commentato che la nomina di Gärtner è una “vergogna” e che dalle fila della AfD “si guarda a tutto, ma certo non alla Costituzione”. Il deputato europeo della Cdu Dennis Radtke ha invece twittato “quando i (neo)nazisti giocano mi aspetto che tutti tengano la schiena dritta”. D’altronde il capogruppo del suo stesso partito nel Parlamento di Stoccarda, Andreas Deuschle, ha sottolineato sulla sua pagine che “un partito che semina odio, vive apertamente il disprezzo per il genere umano e mette sempre in dubbio il nostro ordinamento libero e democratico non può ricevere nessun tipo di aiuto attivo”. Toni simili dal capo-frazione della Fdp Hans-Ulrich Rülke, secondo media tedeschi, il suo partito ha suggerito di non votare il candidato della AfD, ma la votazione era segreta. Il parlamentare liberale d’altronde è finito egli stesso nell’occhio del ciclone per avere parafrasato l’espressione “Volkssturm”, coniata dai nazisti nel settembre 1944 per mobilitare tutti gli uomini tra i 16 ed i 60 anni, all’indirizzo del ministro degli Interni del Baden-Württemberg Thomas Strobl (Cdu) nell’ambito di una critica avanzata il 14 luglio al triplicarsi del numero di segretari di Stato in dieci anni. I Verdi, che condividono la guida del Governo, hanno chiesto le sue scuse, ma il deputato liberale ha rifiutato di farle asserendo di essersi riferito alla Rivoluzione francese in occasione dell’anniversario della Presa della Bastiglia nel 1789.
Per Bernd Gögel, l’elezione del compagno di partito incarna “le abitudini parlamentari in una democrazia”, riporta la SWR. Il verde Uli Sckerl, seppur a denti stretti, gli dà ragione: “Una prolungata scia di nomine avrebbe ripetutamente offerto una piattaforma alla AfD”.