Circa 900mila euro, come nel 2019. Sono le donazioni di privati e imprese ricevute nel 2020 da Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi ha ricevuto poco più di 801mila euro da ‘persone fisiche’, per lo più parlamentari, e quasi 70mila euro da società. A cui si sommano 265mila euro di quote associative annuali, i 725mila euro del 2 per mille dell’Irpef e solo 711 euro di “proventi da attività editoriali, manifestazioni e altre attività”. E’ quello che emerge dal rendiconto relativo al 31 dicembre 2020, che dà conto di un totale di 1,8 milioni di entrate. L’esercizio si è chiuso comunque con un disavanzo di 23mila euro.

Come nel 2019, anche stavolta tra i principali finanziatori della creatura politica dell’ex rottamatore c’è l’imprenditore Lupo Rattazzi, figlio di Susanna Agnelli, da sempre un fedelissimo di Renzi, che ha versato 100mila euro di persona e 20mila euro attraverso la Neos Spa, la compagnia aerea di cui è presidente. C’è poi Davide Bendinelli, l’ex sindaco di Garda approdato in Parlamento con Silvio Berlusconi nel 2018, che contribuisce alla causa con 3mila euro attraverso il suo ‘Cà Barbini Resort’ e con 11mila 530 euro come deputato. A sostenere Renzi con 48.500 euro figura anche uno degli esponenti di spicco del giglio magico, Davide Serra: il fondatore di Algebris è stato tra i maggiori donatori della fondazione Open. C’è inoltre, con mille euro, la Helbiz Italia che produce monopattini.

Nel lungo elenco, dove vengono rendicontate pure le donazioni sotto i 500 euro, non potevano mancare aziende toscane. Con 4mila euro spicca la Dernamaria srl di Bagno a Ripoli, che si occupa dell’ideazione di modelli e accessori di abbigliamento in pelle: produce gli abiti di Ermanno Scervino, uno degli stilisti preferiti della moglie dell’ex premier, Agnese Landini. In lista risulta la società a responsabilità limitata Dolciaria Savini, con sede a Figline Valdarno e vari punti vendita in Toscana, che ha donato mille euro, mentre la cooperativa Conad Nord-Ovest, giusto per rimanere in campo alimentare, ha sborsato 2mila euro.

E ancora: la Vangi di Calenzano attiva nel settore delle demolizioni e degli scavi (1000 euro complessivi), la Witapp di Firenze, società di ingegneria che opera nel settore dell’intelligenza artificiale (mille euro), la Magic Train, che realizza i trenini turistici di Altopascio (Lucca) (2mila euro), la Silva srl (mille euro), azienda familiare, specializzata in pulizie e sanificazioni, civili e industriali, nei trasporti e nei traslochi, i Fratelli Pierazzoli srl, “leader nella progettazione, installazioni e assistenza di ascensori e montacarichi” (mille euro) e la ‘Proxima sas’ di Cecchi Giancarlo e Csa che svolte attività di consulenza imprenditoriale. Non solo la Toscana. Dalla Campania arrivano i 2mila euro della cooperativa operante nel settore della formazione Formland di Barano d’Ischia, dalla Lombardia i i 500 euro della Faro Games e i 10mila dello studio legale Rampino associati di Milano.

Quanto ai parlamentari, con 16mila euro Matteo Colaninno, figlio dell’ex ad di Olivetti e poi proprietario di Telecom Italia Roberto, guida la classifica. Lo seguono a ruota il deputato e segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi (15mila 600 euro), la ministra dell’Agricoltura del governo Conte Teresa Bellanova (15mila 360 euro), il presidente della commissione Finanze di Montecitorio, Luigi Marattin (11mila euro), la capogruppo alla Camera, Maria Elena Boschi (10mila euro), l’ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi (9mila euro), Gennaro Migliore (8mila 500 euro), Gianfranco Librandi (7mila 500 euro), il sottosegretario all’Interno, Ivan Scalfarotto (7mila euro) e il capogruppo al Senato Davide Faraone (6mila euro). Si ferma a 5mila euro il contributo del leader Renzi.

I renziani fanno grande affidamento anche sul 2 per mille, risultato grande fonte di introiti. Dallo scorso anno, scrivono nella relazione gestionale il presidente del partito Ettore Rosato e il tesoriere, Mattia Peradotto, “Italia Viva ha accesso ai contributi del 2×1000 grazie alla preferenza C46 indicata dai contribuenti in fase di dichiarazione dei redditi: sono state 45.223 le scelte indicate (pari al 3,30% del totale di quelle valide) per un totale di 725 mila 859 euro”. Nella sezione ‘evoluzione prevedibile della gestione’ Rosato e Peradotto sottolineano che il partito “vive grazie alle donazioni anche di piccolo importo di tanti cittadini che sostengono il nostro progetto (sul sito internet esiste una pagina per le donazioni tramite carte di credito e debito)”.

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