Siamo un gruppo di giovani attivisti iscritti al Movimento 5 Stelle che ha sempre condiviso, sin da subito, i principi fondamentali e caratterizzanti del Movimento rispetto ad altre forze politiche. Esso ha sempre favorito il ricambio generazionale per far sì che i cittadini non fossero rappresentati a lungo sempre dalle stesse persone, e per far sì che nei palazzi non si cristallizzassero le posizioni di potere.
Entrando più nel merito, noi crediamo che la partecipazione sia fondamentale in un sistema democratico di tipo rappresentativo, il quale però presuppone ancora una netta separazione tra popolo e istituzioni. Oggi risulta anacronistico conservare a tutti i costi questo modello di rappresentanza, perché viviamo in una società “liquida”, che evolve a una velocità decine, centinaia di volte superiore rispetto a 10 e 100 anni fa.
Parte del fallimento degli Stati è dovuto proprio all’incapacità di intercettare le esigenze volatili del popolo e le sfide multiformi del secolo, a causa della concezione elitaria delle istituzioni, considerate un fortino dove difendere i propri interessi e i privilegi accumulati. Noi oggi vogliamo un modello di società diversa, all’avanguardia, dove lo Stato non sia soltanto lo specchio della Società, ma che si identifichi con la Società stessa.
Affinché questo cambiamento epocale si realizzi nel XXI secolo, dobbiamo fare i conti con l’animo umano che, diversamente dalle tecnologie, è rimasto immutato dall’alba dei tempi. La legge e le regole ci aiutano a tracciare una strada piuttosto che un’altra, dobbiamo avere il coraggio di remare nella direzione di Società che vogliamo.
Abbiamo scritto questa lettera con l’intento di rimarcare questi principi che per noi sono molto importanti, con l’obiettivo di farli entrare nel nuovo Statuto. Il cambiamento, infatti, è sempre fonte di innovazione e crescita, ma le radici non dovrebbero mai essere cancellate. Con la petizione
abbiamo raccolto in poco più di 24 ore 50 firme di attivisti iscritti al Movimento e 100 sostenitori.
“Al presidente in pectore del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte.
Gentile professore Giuseppe Conte,
Lei si sta candidando a coordinare una grande comunità di cittadini con una lunga storia alle spalle. Donne e uomini, in centinaia, poi migliaia, sono scesi in piazza a manifestare perché avevano un sogno, anzi, tanti sogni: l’acqua pubblica, istituzioni libere da mafia e corruzione, un paese ecosostenibile, uguaglianza e diritti. Eppure, c’è una battaglia più grande che implicitamente racchiude tutte le altre, un ideale in principio urlato e poi udito con voce sempre più flebile all’interno dei palazzi.
Quella battaglia è l’abolizione del potere, presidente, intesa come superamento delle gerarchie e azzeramento della distanza tra cittadino e istituzioni. Da che mondo è mondo il potere ha origine dall’egoismo, da quando si inizia a dire “io” al posto di “Noi”, dando inizio al declino di una comunità. Lei però, da servitore dello Stato, ci insegna che l’interesse collettivo si antepone sempre all’interesse personale, che la morale è una bussola che non dovremmo mai perdere di vista.
Tanti giovani e adulti hanno creduto e continuano a credere nel Movimento per la sua unicità, quella di essere una forza fluida e dinamica che non si cristallizza nei palazzi, piuttosto li pervade sempre di rinnovata energia, attraverso volti, storie ed esperienze nuove, che sono linfa vitale della democrazia nel nostro Paese. Affinché questi principi vengano rispettati, professor Conte, le chiediamo due proposte di modifica allo Statuto chirurgiche e sottili, ma che racchiudono alcuni pilastri fondanti della nostra comunità associativa.
La prima è l’aggiunta del seguente capoverso al punto d) dell’articolo 2*:
‘Al fine di rafforzare la capacità rappresentativa delle istituzioni è essenziale adottare regole chiare che assicurino un ricambio generazionale e una rotazione delle cariche continui, volti anche a scongiurare l’eventuale accumulo di potere e privilegi da parte di pochi’.
La seconda consiste nella sostituzione dell’attuale punto e) dell’articolo 2** col seguente testo:
‘Gli eletti sono portavoce dei cittadini. La politica è l’attività privilegiata di governo della complessità, chiamata a farsi carico del destino di una intera comunità. Essa deve muovere dalla valutazione complessiva di tutti gli interessi in gioco e deve esprimere visioni prospettiche, con l’obiettivo di migliorare la società e, in particolare, le condizioni di vita delle persone. È da condannare inequivocabilmente il perseguimento di utilità o vantaggi particolari a beneficio esclusivo di singoli gruppi o persone. A tal proposito compito della politica è quello di avvicinare il cittadino alle istituzioni, eliminando la differenza di classe attualmente ancora esistente tra il popolo e i suoi rappresentanti’.
Siamo certi che anche lei crede in questi ideali e che darà speranza a migliaia di giovani che desiderano un futuro di uguaglianza e prosperità, dove la Politica si fa ovunque e lo Stato è dappertutto.
La ringraziamo per l’attenzione.
Cordialmente,
gli iscritti e i sostenitori del Movimento 5 Stelle”
Nutriamo profonda stima e rispetto nei confronti del professor Giuseppe Conte, per questo motivo ci rivolgiamo a lui con spirito costruttivo affinché accolga le nostre istanze.
* Il punto d) dell’Articolo 2, della Carta dei Principi e dei Valori, recita: “Il rapporto tra cittadini e i propri rappresentanti deve essere costantemente alimentato. È alla base del buon funzionamento della nostra società. In questa prospettiva si inseriscono interventi diretti a migliorare la qualità del sistema rappresentativo, ma anche a rafforzare gli istituti di democrazia partecipativa, attraverso i quali i cittadini sono direttamente coinvolti nell’assunzione delle decisioni di interesse collettivo”.
**Il punto e) dell’Articolo 2, della Carta dei Principi e dei Valori, recita: “La politica è l’attività privilegiata di governo della complessità, chiamata a farsi carico del destino di una intera comunità. Essa deve muovere dalla valutazione complessiva di tutti gli interessi in gioco e deve esprimere e visioni prospettiche, con l’obiettivo di migliorare la società e, in particolare, le condizioni di vita delle persone, evitando di perseguire utilità o vantaggi particolari a beneficio esclusivo di singoli gruppi o persone”.