Gli azzurri secondi in batteria a soli 3 centesimi dalla Polonia, una delle favorite. Martedì (saranno le 3 in Italia) l'obiettivo è una medaglia. Il pensiero dell'equipaggio italiano fisso alla memoria dell'atleta comasco di 24 anni protagonista della qualificazione della specialità ai Giochi e scomparso lo scorso aprile a 24 anni
L’ultima volta che il 4 di coppia italiano, la barca che in qualche modo dimostra lo stato di salute del canottaggio di un Paese, è stato in finale olimpica, risale a Pechino 2008. Era una barca strepitosa che conquistò l’argento dietro solo a una formidabile Polonia, con Luca Agamennoni, Simone Venier, Simone Raineri e Simone Galtarossa, questi ultimi due già medaglia d’oro già a Sydney 2000 in questa specialità. Dopo la prima giornata di qualificazioni del canottaggio tenutesi prima della cerimonia di apertura, il quadruplo azzurro si è di nuovo qualificato per la finale dopo 17 anni, dando anche una bella dimostrazione di forza. Gli italiani sono arrivati a soli 3 centesimi dalla Polonia, argento mondiale in carica e ancora una volta una delle grandi favorite per l’oro insieme ai campioni del mondo dell’Olanda, primi nella batteria precedente. La finale sarà in programma martedì, alle 3 del mattino ora italiana.
Ai due Mondiali precedenti il cuore della barca azzurra aveva un nome e un cognome, Filippo Mondelli, comasco, nato nel 1994, che insieme ad Andrea Panizza, Luca Rambaldi e Giacomo Gentili si erano qualificati per Tokyo 2020. Sulla barca in Giappone però Mondelli non c’è: è morto il 29 aprile scorso per colpa di un terribile tumore osseo. Il fatto è stato a dir poco scioccante per l’intero sport azzurro e per gli altri tre compagni di Filippo, che con lui hanno fatto rinascere una barca fondamentale e simbolica per l’intero movimento del remo italiano.
Oggi il posto di Mondelli è stato preso da una vecchia volpe del nostro canottaggio, Simone Venier, 36 anni delle Fiamme Gialle, presente a Pechino proprio nell’ultima finale olimpica azzurra del 4 di coppia, e capace di ritornare a grandi livelli dopo tutto questo tempo. E sulla barca, in qualche modo, c’è anche Mondelli: i canottieri italiani hanno chiesto al Comitato olimpico internazionale la possibilità di scrivere “Pippo”, come veniva chiamato Mondelli, sullo schienale del carrello di Venier, il prodiere che ne ha preso il posto in barca.
Il primo passo era arrivare in finale e far paura alle altre due grandi favorite, Polonia e Olanda. Oltre a polacchi e olandesi in finale ci sono già anche gli australiani, mentre le altre due finaliste usciranno dai recuperi (dove ci sono anche Nazionali di grande tradizione come Germania e Gran Bretagna). Ora tutto si deciderà il 27 agosto, giorno della finale. Sulla barca italiana saranno in cinque, lo sanno tutti, e questo sarà davvero importante per poter puntare a una medaglia.