Arriva a compimento il piano di successione annunciato 18 mesi fa e congelato a causa della pandemia. Il manager insegnerà alla Bocconi: "Io ho inventato il primo unicorno italiano, il prossimo vorrei che lo inventasse un mio studente"
Federico Marchetti lascia Yoox dopo 22 anni. “Non potrei essere più orgoglioso di quel che è stato fatto”, ha detto al Corriere della Sera il fondatore della società di moda online del gruppo Richemont. “Lascio le cose perfettamente a posto”, racconta sottolineando che voleva “lasciare con un piano di successione ben fatto, annunciato 18 mesi fa e messo “on hold” a causa del Covid; poi abbiamo riaperto la pratica a settembre 2020, c’è stata la nomina del nuovo ceo, il francese Geoffroy Lefebvre, figura affidabile che ha già lavorato con me: non c’è neanche quel vago fattore di rischio associato a volte all’ingresso di una figura esterna…”.
Quanto all’azionista, “il top management di Richemont si è comportato molto elegantemente, come si dovrebbe fare tra azionista e imprenditore e spesso purtroppo non accade: l’altro giorno mi hanno sorpreso, sono arrivati da Ginevra e abbiamo brindato tutti insieme. Sono valori anche questi: lasciarsi con eleganza e correttezza”.
Dall’8 settembre Marchetti insegnerà “Creare una startup nell’economia digitale e sostenibile” all’Università Bocconi di Milano dove è stata creata una cattedra apposta per lui. “Sarò quello che in America chiamano “professor of practice”, uno che insegna perché ha fatto una cosa. Parlano tutti di giovani, NextGen è per i giovani, ma i giovani italiani vanno tutti via, siamo penultimi in Europa nella classifica dei giovani imprenditori. Per me è una chiamata fondamentale, quella della Bocconi: potevo andare alla Columbia, ma sono italiano e per me l’Italia ha bisogno in questa fase dell’impegno di tutti”. E ancora: “Io ho inventato il primo unicorno italiano, il prossimo vorrei che lo inventasse un mio studente”.